D’inverno, un vagabondo di Sebastiano Impalà
D’inverno, un vagabondo di Sebastiano Impalà
Tema: Sette parole (Irradia)
Poso le mani
sul collo
della notte
fra cirri spenti
ed avidi pensieri.
sul collo
della notte
fra cirri spenti
ed avidi pensieri.
Lungo la via
del silenzio,
percorro a fari spenti
la mia noia,
trattando con astuzia e noncuranza
l’infido verso
che colpi’
l’aurora.
del silenzio,
percorro a fari spenti
la mia noia,
trattando con astuzia e noncuranza
l’infido verso
che colpi’
l’aurora.
Di giorno
vado scalzo per torrenti,
selvaggio senza scarpe
e senza idee
cercando fra rigagnoli
d’azzurro
l’ultimo sorso
di esistenze spente.
vado scalzo per torrenti,
selvaggio senza scarpe
e senza idee
cercando fra rigagnoli
d’azzurro
l’ultimo sorso
di esistenze spente.
Vivida luce
che s’immerge
nel semplice migrare
di emozioni,
fruscianti creature
mi accompagnano
nell’ultimo passaggio
di stagioni.
che s’immerge
nel semplice migrare
di emozioni,
fruscianti creature
mi accompagnano
nell’ultimo passaggio
di stagioni.
L’inverno ha sepolto
anche il mio cuore
ma irradia calore
nel mio cielo,
di sogni e di passioni
mai sopite.
anche il mio cuore
ma irradia calore
nel mio cielo,
di sogni e di passioni
mai sopite.
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