Regioni, poche donne negli assessorati “di peso”

22 marzo 2016 MiniDossier
Le donne ricoprono più spesso gli assessorati che si occupano di assistenza sociale e di cura della persona. 
Ma in quelli che gestiscono i budget più alti, come la sanità, restano in grande minoranza.
In perfetta coerenza con quanto riscontrato per i governi europei, anche nelle giunte regionali alle donne sono affidate le deleghe relative a settori o attività solitamente ritenute più femminili.
Negli assessorati che si occupano di lavoro e formazione professionale le donne sono la maggioranza: 61%. 
Si tratta di deleghe di non poco rilievo all’interno di una giunta regionale, dal momento che gestiscono i corsi di formazione e le scuole professionali.
Anche nel welfare non sanitario, che si occupa di erogare le prestazioni e l’assistenza sociale, le donne sono in maggioranza (57%).
Le deleghe relative ad amministrazione e rapporti con gli enti locali sono distribuite in modo paritario, essendo ricoperte per metà da ciascun genere, e anche quelle relative alla cultura ci si
avvicinano (45% di donne).
Confermando l’esclusione delle donne dai ruoli economici, l’assessorato alle attività produttive è guidato da una donna meno di una volta su tre  e quello all’agricoltura nel 26% dei casi.
La sanità, la delega più importante a livello regionale, è occupata da uomini nel 75% dei casi. Non è un fatto di poco conto, dal momento che circa tre quarti della spesa corrente regionale sono impiegati in quel settore.


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