FIGLI DI UN TEMPO, Silvia Cozzi
FIGLI DI UN TEMPO
Siamo figli di un tempo
che ci vede distanti,
viandanti senza meta,
individui a sè stanti.
Ci lasciamo incantare
da un antico richiamo,
che ci parla d’amore
e ci prende per mano.
Noi cerchiamo nell’alba,
nel profumo di un fiore,
nel sorriso di un bimbo,
una nuova emozione.
Ci illudiamo che il mondo,
così stanco e malato,
possa un giorno donarci
il riscatto aspettato.
Ma tangibile e vero,
proprio in questo momento,
è quel grido di morte
trasportato dal vento,
che ci parla di orrore
e di vite spezzate,
che ci rende impotenti,
le coscienze imbrigliate,
in un senso di angoscia
e di estrema impotenza;Siamo figli di un tempo
che ci vede distanti,
viandanti senza meta,
individui a sè stanti.
Ci lasciamo incantare
da un antico richiamo,
che ci parla d’amore
e ci prende per mano.
Noi cerchiamo nell’alba,
nel profumo di un fiore,
nel sorriso di un bimbo,
una nuova emozione.
Ci illudiamo che il mondo,
così stanco e malato,
possa un giorno donarci
il riscatto aspettato.
Ma tangibile e vero,
proprio in questo momento,
è quel grido di morte
trasportato dal vento,
che ci parla di orrore
e di vite spezzate,
che ci rende impotenti,
le coscienze imbrigliate,
in un senso di angoscia
cresce il seme dell'odio
da cui nasce violenza.
Ma oltre il buio più tetro,
splende un cielo sereno,
dietro nubi di fango,
sorge l'arcobaleno.
S.C.
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