La Cisl si mobilita per il “lavoro e il sociale”.


CISL IN PIAZZA PER IL LAVORO E IL SOCIALE
Lunedì 1° dicembre sciopero generale dei lavoratori pubblici, con presidi e manifestazioni nelle principali città del Piemonte, e giovedì 4 dicembre una grande iniziativa in piazza della Scala a Milano
Torino, 26 novembre 2014
La Cisl si mobilita per il “lavoro e il sociale”.
Dopo la scelta di non proclamare lo sciopero generale con Cgil e Uil, il sindacato guidato da Annamaria Furlan ha deciso di promuovere per lunedì 1° dicembre lo sciopero generale di tutte le categorie del pubblico impiego (Scuola, sanità, enti locali, ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali, terzo settore, sicurezza e soccorso, università e ricerca) e tra grandi iniziative nazionali (il 2 dicembre alla Leopolda di Firenze, il 3 al Palapartenope a Napoli e il 4 a Milano.
“Il primo dicembre – spiega il segretario regionale Cisl, Alessio Ferraris – abbiamo deciso di proclamare un’intera giornata di sciopero in tutti i comparti del settore pubblico per protestare contro il mancato rinnovo dei contratti pubblici. Il governo, quando parla di precari e lavoratori, deve ricordarsi che, in qualità di
datore di lavoro occupa il 60% dei precari italiani e che non rinnova il contratto di lavoro da 6 anni. Il comparto pubblico è centrale e fondamentale per lo sviluppo dell’economia. Agli imprenditori non interessa l’articolo 18, ma una amministrazione pubblica moderna e un fisco più indulgente con i redditi da lavoro e più severo nei confronti di chi evade ed elude le tasse”.
Secondo le categorie pubbliche della Cisl la decisione del governo di non stanziare i fondi per il rinnovo contrattuale nella Legge di Stabilità è inaccettabile perché colpisce le retribuzioni, con una perdita del potere di acquisto di circa 5 mila euro, e mortifica la dignità e la professionalità di questi lavoratori che rappresentano invece il cuore pulsante e il nervo vivo del sistema pubblico e del welfare nel nostro Paese.
Sono circa 220 mila i lavoratori pubblici in Piemonte, di cui quasi 60 mila nella scuola (45 mila docenti e 15 mila personale Ata).
Presidi e manifestazioni sono in programma nelle principali città piemontesi dalle ore 9.30 alle 12.30 di lunedì 1° dicembre.
A Torino, il sit-in si svolge in piazza Palazzo di Città, sotto la sede del Comune, ad Alessandria ed Asti davanti alle rispettive Prefetture (in piazza della Libertà e piazza Vittorio Alfieri), a Cuneo, sotto la sede Cisl (in via Cascina Colombaro 33) e a Novara al Convitto Carlo Alberto (Baluardo Partigiani). Dopo i presidi, le delegazioni Cisl delle categorie pubbliche consegneranno ai Prefetti di ogni provincia i documenti con le loro rivendicazioni.
Allo sciopero Cisl aderiscono nella scuola i sindacati Snals e Gilda.
Dal 2 al 4 dicembre, la Cisl riunirà sotto le sue bandiere, in tre grandi iniziative, il suo popolo per manifestare invece contro la politica del governo Renzi.
Il primo appuntamento si terrà, per le regioni del Centro, il 2 dicembre alla Leopolda di Firenze, “a casa” del premier, con l’obiettivo di sfidarlo sul tema del lavoro, il 3 al Palapartenope di Napoli e il 4, in piazza della Scala, a Milano, dove confluiranno gli 800 piemontesi che raggiungeranno il capoluogo lombardo in pullman.
“La mobilitazione di tutta a la Cisl su scala nazionale – sottolinea il segretario regionale Cisl, Alessio Ferraris – è coerente con la nostra scelta di mettere al centro il lavoro e un nuovo patto sociale tra governo, imprenditori e sindacato per uscire dalla crisi. La nostra ‘Leopolda del lavoro’ vuol dare infatti voce ai disoccupati, ai giovani precari, ai lavoratori senza contratto e ai pensionati, cui è negato il bonus di 80 euro. Nelle prossime settimane avvieremo una raccolta firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare sul fisco che crediamo vada completamente riformato”.



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