COSTA: Restituiamo dignità alla Regione, meno spesa, meno tasse, più sviluppo, così si fa ripartire il Piemonte”


Enrico COSTA presenta la sua candidatura a governatore con la lista NCD-UDC.
“Il problema del Piemonte e’ un’economia in contrazione da anni, soffocata una burocrazia elefantiaca, da tasse e interessi sul debito, che tolgono ossigeno a famiglia e imprese. Per questo dico che la prima cosa a cui lavorare è un robusto dimagrimento della Regione attraverso il taglio delle spese e dei costi”
E’ questa la cifra della candidatura a governatore del Piemonte di Enrico Costa, con la lista Ncd-Udc, che sarà presentata venerdì sera, 2 maggio, alle 18 ad Alessandria, presso la Sala del Consiglio Comunale in piazza Libertà. Alla serata presenzieranno anche i candidati al Consiglio Regionale alessandrini ed il Segretario Regionale UDC Giovanni Barosini.
“La sanità è di fatto commissariata su un piano di rientro. E restano oltre 200 società pubbliche o semipubbliche, perché la Regione si è voluta fare imprenditore nei settori piu’ diversi, che non è il suo mestiere e si vede.”
La ricetta di NCD-UDC. “Ridurre il peso della macchina, che drena risorse dall’economia regionale frenando lo sviluppo anche attraverso strozzature burocratiche e la moltiplicazione delle leggi, oltre 2000 quelle regionali approvate fino ad oggi. Trovare soluzioni adeguate ai tempi per fornire i servizi essenziali al minore costo possibile. La Regione smetta di fare l’IRI, ed esca dalla gestione delle attività che non rientrano nei suoi compiti essenziali. Con l’eccezione della Sanità, dove viene prima il diritto dei pazienti e gli obblighi morali e di legge non sempre compatibili con logiche di mercato; per il resto, lasci fare ai privati che in genere creano occupazione e sviluppo meglio degli Enti Pubblici”
Gli ex alleati. “Noi non rinneghiamo certo il contributo all’amministrazione uscente. Ma a differenza degli amici COTA e PICHETTO, non riusciamo a difendere acriticamente tutto l’operato della Giunta. Riteniamo giusto riconoscere che
sono stati fatti errori; bisogna onestamente imparare la lezione per fare meglio, non arroccarsi a difesa dell’indifendibile. Avanzeremo proposte migliorative, senza polemiche, coerenti con la nostra impostazione, che è di restituire libertà a imprese e famiglie soprattutto abbassando la pressione fiscale e il debito regionale pro capite”
La discontinuità. “Su diversi temi si poteva agire meglio. Pensiamo alla riforma delle Federazioni sanitarie, imposta senza un adeguata verifica di merito con i soggetti interessati sul territorio e poi rientrata. Pensiamo al sostanziale rifiuto di dismettere o almeno razionalizzare le società regionali. I loro costi sono sostanzialmente coperti con le tasse dei Piemontesi e questo non va bene”.
La spesa fuori controllo. I padri del debito-monstre della Regione sono tanti, e non vanno certo cercati nell’ultima amministrazione, la cui colpa semmai è stata di aver sostanzialmente pensato di mettere il pilota automatico e risolvere i problemi tassando, con qualche aggiustamento minore ai conti ma senza aggredire la vera causa del problema, che è una amministrazione che si autoalimenta, vuole gestire tutto, che tradisce la sua missione di ente legislativo e regolatore. La spesa complessiva per il personale (escluso personale sanitario) è superiore – in rapporto agli abitanti- a quella di molte altre regioni. Il costo delle società regionali è aumentato anche perché ad esse la Giunta ha assegnato compiti sempre piu lontani dalla loro missione, con annessi costi aggiuntivi. E non sono mancati, nel piena stagione di “spending review” che è costata migliaia di euro a ogni famiglia, sprechi e spese stravaganti, che non mancheremo di segnalare. In compenso, la Regione non ha fatto ciò che dovrebbe: per esempio ha lasciato inutilizzati molti Fondi Europei destinati al Piemonte.
Il Piemonte è speciale. “Chi sarà eletto alla guida della Regione dovrà dimostrarsi capace di difenderne attivamente gli interessi, senza remore e incertezze. In questo senso, è nostra intenzione riprendere un’antica battaglia contro i privilegi delle Regioni a Statuto speciale finanziate anche a spese dei nostri concittadini, che hanno peraltro redditi medi piu bassi. Per prima cosa ci rivolgeremo all’Antitrust e alla Conferenza Stato-Regioni per ristabilire principi di equità costituzionale. A maggior ragione in tempi di crisi”.
Rilanciare la produzione. “Con la contrazione della nostra economia, non temperata anzi assecondata dalla carenza di progettualità politica da parte delle amministrazioni, molte aziende hanno chiuso e altre si sono trasferite. Con esse abbiamo perduto posti di lavoro, produzione di ricchezza, gettito fiscale; recuperare sarà difficile ma ci dobbiamo provare. L’Unione Europea ci invita a recuperare una robusta base produttiva e industriale e mette a disposizione piu’ fondi per progetti mirati”.
Il programma in punti e misure precise. “Abbiamo un programma dettagliato e impegnativo, che spiegheremo nel corso della campagna elettorale, nel dialogo con il territorio. La nostra filosofia è che la società piemontese merita fiducia nel trovare soluzioni a molti problemi delle nostre comunità, e che la burocrazia pubblica debba fare un passo indietro. Dettaglieremo anche alcune delibere puntuali per riforme in questo senso in diversi settori, dalla cultura all’agricoltura alle attività produttive”.

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