Balduzzi, costi umani gioco d’azzardo superiori a entrate. Intervista a La Stampa


Ex ministro della Salute, cosi’ lo Stato diventa biscazziere (ANSA) – ROMA, 28 APR - “Le ludopatie avanzano e impongono costi umani, sanitari e sociali di gran lunga superiori” alle entrate “pur cosi’ utili”. Cosi’ l’ex ministro della Salute Renato Balduzzi, in un colloquio sulla Stampa, all’indomani della pubblicazione dell’indagine secondo cui il 20% degli under 18 giocano d’azzardo. “Il problema – continua Balduzzi – e’ che per quindici anni la politica italiana si e’ adagiata su una scelta di fondo effettuata a sua tempo. Che occorresse legalizzare il gioco d’azzardo, cioe’, per togliere spazio al gioco clandestino. Scelta politica piu’ che rispettabile, sia chiaro. Su questo solco, poi, si e’ innescata l’imposizione fiscale. Lo stato, insomma, non nasce biscazziere, ma lo diventa”. “Lo Stato – accusa Balduzzi – promuove il gioco. Ed e’ un duplice clamoroso fallimento”. “Non e’ affatto vero – continua l’ex ministro – che la malavita sia arretrata, anzi. La malavita e’ riuscita abilmente a inserirsi nella zona grigia e ad approfittare della legalizzazione”. Balduzzi riflette anche sulla difficolta’ di fermare lo Stato, ponendo l’accento sulle entrate facili per il ministero dell’Economia: “sfido, quando c’e’ una amministrazione dello Stato che addirittura e’ investita dal ruolo di promotrice del gioco, quando si costruisce un apparato, gli si danno obiettivi, il sistema diventa autoreferenziale. E di questo passo si arriva alla stortura di uno Stato che fa pubblicita’ promozionali per il gioco d’azzardo”. (ANSA).
Si allega l’articolo pubblicato su La Stampa di oggi.
on. Renato Balduzzi

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