Torino città Veg? Significa fare buona politica

In un paese in cui si è perduto il significato vero del fare politica chi la fa viene deriso e combattuto. Succede, per esempio, aChiara Appendino e alla giunta del Movimento 5 Stelle a Torino. Il motivo?
L’inserimento nel «Programma di governo per la Città 2016-2021» della «promozione della dieta vegana e vegetariana sul territorio comunale come atto fondamentale per salvaguardare l’ambiente, la salute e gli animali».
Su un programma di ben 54 pagine che spazia dal sostegno di stili di vita più sostenibili alla riduzione del consumo di suolo, dall’utilizzo più consapevole dei mezzi di trasporto alla strategia rifiuti zero, dall’economia circolare alla lotta all’inquinamento elettromagnetico, sono bastate queste due righe per ottenere pagine e pagine di critiche sui giornali, titoli di tg e commenti (contrari) praticamente da tutto l’arco parlamentare.
Cosa farà mai di così tanto grave la nostra Chiara Appendino proponendo uno stile di vita alimentare più sostenibile è presto detto: fa il suo lavoro. Fa quello per cui i cittadini l’hanno eletta:
Si occupa della salute pubblica favorendo la prevenzione e promovendo un’educazione alimentare in linea con le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, dell’American Academy of Pediatrics e dell’Academy of Nutrition and Dietetics , solo per fare qualche esempio.
Da innumerevoli fonti autorevoli, tra cui l’ultima pubblicazione del PNAS Analysis and valuation of the health and climate change cobenefits of dietary change e il suo annuncio sul sito della stessa Oxfortd University si evidenzia come le diete sbilanciate, con un consumo eccessivo di carne, siano responsabili di una enorme emergenza sanitaria: obesità, sovrappeso, tumori, diabete, problemi cardiovascolari… il legame tra alimentazione e malattia non è più opinabile. E del resto ormai
Si occupa dell’ambiente essendo la questione alimentare una delle maggiori cause di emissioni di gas serra, consumo di suolo, di acqua e inquinamento. E questo non lo dice certamente il M5S, bensì organizzazioni accreditate a livello nazionale e internazionale come Fao, Onu, WWF etc.
Si occupa del bene comune e della cosa pubblica, perché investire in prevenzione, puntare sulla salute e tutelare l’ambiente significa anche far risparmiare le casse dello Stato, il Sistema Sanitario e i vostri portafogli e garantire alle future generazioni benessere e risorse che uno stile di vita scellerato e inconsapevole stanno depredando.
E fa tutto questo semplicemente favorendo un ritorno alle nostre origini e tradizioni: a quella Dieta Mediterranea tanto studiata ed elogiata che ha fatto dei nostri nonni la generazione più longeva di sempre. Che fine ha fatto quella dieta? La nostra alimentazione oggi è lontana anni luce da quella Mediterranea! Basti pensare che dal 1961, il dato più vecchio che abbiamo nel database faostat, ad oggi i consumi annui di carne sono quasi triplicati passando da 31 kg a 86,7 kg per abitante nel 2013.
Ultimo ma non ultimo segue il buon esempio di molte altre città europee che già si sono mosse su questa strada con notevoli risultati (per leggere l’esempio di Barcellona clicca qui).
Per alcuni tutto ciò è assurdo. Non sia mai che chi è stato eletto per fare gli interessi dei cittadini lo faccia davvero!
E allora via di critiche e derisioni da parte di chi continua a sovrapporre il fare politica con il fare i propri interessi, quelli degli amici, dei parenti, delle lobby con il benestare dei media che mai – e dico mai – si sono sognati di alzare simili polveroni quando invece di parlare di alimentazioni si trattava di affrontare Mafia Capitale, Trivellopoli o i tanti scandali che hanno riguardato gli ultimi governi.
Polveroni che oltretutto raccontano il falso: nessuno vuole far chiudere le piccole botteghe o rovinare le persone che lavorano da anni nell’industria alimentare. Nessuno vuole imporre una dieta veg a tutti i torinesi. Fare promozione della cultura ambientale e di quella alimentare significa semplicemente favorire e sostenere stili vita più sostenibili, fare informazione corretta,dare ai cittadini gli strumenti per scegliere con consapevolezza. Significa pensare al bene della propria città e di chi la abita. Insomma, significa fare politica, ma in troppi se ne sono scordati.




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