Alessandria e San Pio V tra storia e memoria
La presentazione del libro di Giulio Legnaro nella conferenza stampa al Palazzo Comunale di Alessandria
Anche una classe della Scuola Secondaria di I Grado “Manzoni” di Alessandria (gli studenti della seconda – sez. Archimede) ha partecipato all’interessante conferenza stampa di presentazione del libro di Giulio Legnaro “Alessandria e San Pio V tra storia e memoria” svoltasi presso la Sala del Consiglio a Palazzo Comunale di Alessandria.
Oltre all’autore del libro, erano presenti Maria Teresa Gotta (Assessore comunale al Sistema Educativo Integrato), Enrico Mazzoni (Presidente del Consiglio comunale di Alessandria), Martino Valdenassi (Sindaco di Frugarolo) e Gianfranco Cazzaniga (Sindaco di Bosco Marengo). E anche il Sindaco della Città di Alessandria, Maria Rita Rossa, ha desiderato, con la propria presenza, sottolineare la rilevanza culturale di questo significativo apporto letterario di Giulio Legnaro.
Se già il titolo dato all’opera fornisce una precisa indicazione circa gli ambiti tematici che l’autore ha inteso approfondire — con quella sottolineatura evidenziata dal binomio “storia e memoria” che, nel caso del rapporto tra Alessandria e l’unico Papa alessandrino, costituisce anche un eloquente invito a trasformare ciò che è “memoria” in elementi di interesse e attrattività turistico-culturale per il presente del territorio locale — altrettanto suggestiva è la scelta del sottotitolo data da Giulio Legnaro.
“Alessandria sorse sulle terre dei Marchesi del Bosco… e a Bosco nacque l’illustre Papa alessandrino”: questo è infatti il sottotitolo del libro e questa è la seconda indicazione di una chiave di lettura che realmente completa e arricchisce il quadro degli argomenti trattati, con un gioco di rimando molto efficace tra aspetti di storia locale (la fondazione di Alessandria), elementi della Storia dell’Occidente (la Lega Santa, Lepanto…), peculiarità del complesso monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo (definito “eccellenza del territorio”), fino al ricordo del ritorno pro tempore nelle terre alessandrine delle spoglie di San Pio V nel 1985.
Giulio Legnaro, 25 anni, giornalista pubblicista nativo della “Fraschetta” alessandrina, ha conseguito nell’ottobre 2016 la Laurea magistrale al Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte, dopo essersi laureato (laurea di primo livello) in Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
È direttamente Giulio Legnaro a spiegare le ragioni alla base di questo suo pregevole lavoro, pubblicato con i Patrocini conferiti dall’Amministrazione Comunale di Alessandria, di Bosco Marengo, di Frugarolo nonché dall’Amministrazione Provinciale di Alessandria e con il sostegno di molti autorevoli sponsor locali.
Le motivazioni sono contenute nel capitolo intitolato “L’idea e il piacere di scrivere” di cui si riporta integralmente il testo.
«Perché questo titolo e quell’immagine in copertina?
Perché abbinare la città di Alessandria la cui data di fondazione è stata stabilita solo nel 2001 con San Pio V, un papa col carattere intransigente che fu eletto nel 1566 e che è ricordato per essere stato un riformatore della Chiesa ed aver dato fama al nostro territorio?
Scrivendo la tesi di laurea magistrale ho cercato di approfondire una parte storica nella quale la terra alessandrina assume un valore fondamentale e verte su alcune vicende di un personaggio unico, il papa alessandrino eletto 450 anni fa, che ha suscitato il mio interesse e la mia curiosità.
La copertina della pubblicazione riporta un mosaico che si trova nella chiesa dedicata a San Pio V a Roma e che rappresenta tre figure simboliche, il pontefice con il mano il rosario, un soldato pronto a partire per fermare l’espansione turca e dietro, in segno di protezione, la Madonna col Bambino e le fasi della battaglia navale di Lepanto combattuta nel Mediterraneo.
Le nostre origini, la storia e la memoria, un binomio inscindibile che accompagna l’esistenza di ogni individuo, lo contraddistingue, lo qualifica come imperituro per il segno temporale che ha lasciato.
La storia però, non sempre ha un inizio preciso e Alessandria ne è il tipico esempio, con l’unione di terre e di un insieme di genti diverse insediate da tempo intorno a Rovereto, l’antico borgo regio.
Le date sono indicazioni importanti perché ci permettono di collegare gli avvenimenti, ci danno il senso materiale del tempo, ci riportano al passato, al seminario di Alessandria che venne aperto proprio nel 1566 per volontà del vescovo Girolamo Gallarati e che grazie all’opera dei gesuiti assunse importanza come centro formativo.
I gesuiti, l’ordine religioso della Compagnia di Gesù alla quale appartiene Francesco, il primo papa sudamericano di origini piemontesi.
Anche i giorni sono importanti, come il 7 gennaio, che ricorda l’elezione di Pio V nel 1566 e due secoli dopo, nel 1797, la nascita a Reggio Emilia del nostro Tricolore, quel drappo verde, bianco e rosso che il 10 marzo 1821 per la prima volta, Santorre di Santarosa fece sventolare dai bastioni della cittadella di Alessandria».
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