LA COSCIENZA NEL PRESENTE INFINITO, Luisa Sedda
by, Luisa Sedda
LA COSCIENZA NEL PRESENTE INFINITO
Mi risuona sovente il tuo antico richiamo
fatto di luce nell’ozioso mattino.
E mi inonda l’eco del tuo monito,
non più spensierato, non più gioioso,
e dolente più di quanto non appaia.
Lo avverto da mille volti
ma soprattutto dalle ondate
tra uno spazio e l’altro,
e dai palpiti talvolta improvvisi,
spesso insperati.
Nella mente un ricordo
di un'immagine
l’ossessivo pensiero
accecante dolore
ora lieve ora forte,
ora dolce ora suadente.
Forse un sogno che mi risveglia
tra il grido e il silenzio
e mi conduce a guardare
oltre l’immensità del buio
che sovrasta il cielo.
L’unico rumore
che odo è soltanto il mio cuore
impulsivo che batte e impazza.
E sul mio viso
come cera si consuma
l'ultima ruga profonda, rimasta
nella solitudine lattiginosa
nell’ora più assente dell’anima mia.
fatto di luce nell’ozioso mattino.
E mi inonda l’eco del tuo monito,
non più spensierato, non più gioioso,
e dolente più di quanto non appaia.
Lo avverto da mille volti
ma soprattutto dalle ondate
tra uno spazio e l’altro,
e dai palpiti talvolta improvvisi,
spesso insperati.
Nella mente un ricordo
di un'immagine
l’ossessivo pensiero
accecante dolore
ora lieve ora forte,
ora dolce ora suadente.
Forse un sogno che mi risveglia
tra il grido e il silenzio
e mi conduce a guardare
oltre l’immensità del buio
che sovrasta il cielo.
L’unico rumore
che odo è soltanto il mio cuore
impulsivo che batte e impazza.
E sul mio viso
come cera si consuma
l'ultima ruga profonda, rimasta
nella solitudine lattiginosa
nell’ora più assente dell’anima mia.
POESIA INEDITA
Luisa Sedda 20/02/2017
Foto Web
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