Elegia della foglia, metafora della vita, ridotta a rifiuto
di Piera Maldini
Nella considerazione odierna o nel passato abbatanza recente figurano ai massimi vertici elementi ritenuti valori, diamanti, oro, platino ecc. , o componenti tecnologiche che vanno da un cellulare a un'automobile con in mezzo tutte le varianti possibili e immaginabili; pochissimo apprezzamento é dato invece agli elementi naturali, come se fossero superflui per la nostra esistenza.
Nulla ci ha insegnato la richiesta di re Mida di trasformare tutto in oro, la qual cosa l'ha reso misero prima fino a non poter più vivere poi; e che dire delle sensazionali melodie di Fabrizio De Andrè allorquando recita che da un diamante non nasce niente, mentre dal letame viene alla luce un fiore!?
Parlare delle foglie significa entrare nel sommerso, e riabilitare queste preziose creature della natura.


Quindi se non ci sono gli alberi, non ci sono neppure le foglie con tutte le conseguenze negative sopra accennate .
Ad Alessandria in zone industriali diventano addirittura un ingombro perchè deturpano le strade e i marciapiedi di bitume o cemento composti. Sicuramente é così perché non si é pensato a lasciare sotto gli alberi zone di terra, per cui si sarebbero tranquillamente trasformate in humus. Così come sono effettivamente fanno una brutta impressione. Diverso é ad esempio in piazza Don Soria dove le foglie cadono tra le rose, impedendo alle erbacce di crescere e riprodursi, come da eccellente pacciamatura.
Ammesso e non concesso, detto tra parentesi, caro Pier, tu affermi di essere prevalentemente d'accordo con me, chiusa parentesi, che il ddl Cirinnà interessa e anima tutti gli Italiani, non sarebbe invece il caso che i pochissimi eletti, da noi pagati s'interessassero dell'ambiente in maniera più seria e impegnativa di quanto non facciano allo stato, anche Stato, attuale?!
Larga é la foglia, stretta é la via, dite la vostra che io ho detto la mia.
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