Bollette tlc, rivolta anti-trasparenza (ALESSANDRO LONGO)
di triskel182
Gli operatori telefonici fanno ricorso al Tar contro la riforma sui diritti degli utenti.
ROMA – Gli operatori telefonici adesso cercano tutti assieme di bloccare la grande riforma dei contratti, che contiene nuovi diritti per i consumatori. L’associazione confindustriale che riunisce tutti i maggiori operatori, Asstel, ha presentato infatti ricorso al Tar del Lazio contro la delibera Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) che varava questi nuovi diritti (Aiip, l’associazione dei principali provider internet italiani, ha pure aderito al ricorso). È la delibera 519/15 di ottobre, che dovrebbe già essere esecutiva da pochi giorni (Agcom ne concedeva 45 agli operatori per adeguarsi).
C’è una lunga lista di nuovi diritti che hanno un fine comune: obbligare gli operatori a una maggiore chiarezza e trasparenza. È ancora comune infatti ritrovare cattive sorprese in bolletta, con costi imprevisti, per colpa di cattive pratiche degli operatori. Tra le novità volute da Agcom, c’è per esempio l’obbligo a comunicare con chiarezza all’utente se le condizioni dell’offerta sottoscritta
stanno per cambiare. In quella comunicazione deve anche dirgli che l’utente ha diritto, entro un certo giorno, a disdire o a cambiare operatore senza penali. Deve inoltre pubblicare le modifiche con chiarezza sul proprio sito. Adesso questo avviene molto di rado e gli operatori tendono a mandare un sms di avviso con poca enfasi.
L’operatore deve anche comunicare all’utente i tempi di attivazione di un servizio e a dirgli come può ottenere un indennizzo in caso di ritardi. Tra gli altri, si legge anche il diritto a sospendere il pagamento di un servizio che è oggetto di un formale reclamo.
Un’altra novità importante riguarda la durata massima dei contratti: non oltre 24 mesi (ora si arriva a 30), come stabilito per altro anche dal recente disegno di legge concorrenza. Per Agcom, gli operatori sono obbligati inoltre ad offrire almeno un contratto che duri al massimo dodici mesi. La delibera permette però di rateizzare un cellulare su un arco di tempo anche superiore alla durata del contratto.
L’operatore è anche obbligato ad avvisare l’utente della scadenza del contratto con almeno 30 giorni di anticipo (per facilitare disdetta e cambio gestore).
Articolo intero su La Repubblica del 27/12/2015.
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