Atomica. Hiroshima devastata dai crimini di guerra degli USA

Il Giappone diventa base USA e ‘minaccia’ la Pace in Oriente
TOKYO – Gli Stati Uniti d’America stanno trascinando lentamente il Giappone in una guerra contro la Cina. 
Le tensioni sono alte tra i due Paesi orientali, ma oggi ancor più calde a causa del recente cambio di strategia militare del Giappone che, in seguito a un patto di reciproca difesa firmato con gli USA, con un colpo di coda e senza l’approvazione della popolazione, ha modificato la Costituzione post Seconda Guerra Mondiale, pacifista in seguito ai bombardamenti nucleari subiti dagli statunitensi, a favore di una più aggressiva linea militare interventista, anche al di fuori dei propri confini nazionali. 
La nuova strategia di Tokyo deriva indirettamente anche dall’attività militare cinese nel Mar Cinese orientale, dove Tokyo e Pechino sono in contrasto su un gruppo di isole, le Senkaku, che si ritenga contengano importanti riserve di petrolio sotto il fondo marino.
Il Giappone dunque ha la memoria corta, sembrano infatti già dimenticate le migliaia di vittime civili causate dalle atomiche americane lanciate sul suo suolo, anzi i rapporti tra i due Paesi sono più forti che mai: Tokyo ha approvato il suo più grande bilancio della Difesa di sempre, volta a contrastare l’influenza cinese e a rafforzare il patto tra Giappone e Stati Uniti riguardo la condivisione di informazioni, sorveglianza, ricognizione e cooperazione in tutta la regione. In particolare il Ministero ha approvato l’assegnazione di 41 miliardi di dollari per fortificare le capacità di spionaggio del Paese e acquistare dagli Stati Uniti d’America un hardware per monitorare le rivendicazioni territoriali cinesi sulle isole del Mar Cinese Orientale; tre droni Global Hawk di sorveglianza; sei caccia F-35 stealth; 17 SH-60K elicotteri di pattugliamento navale; e quattro V-22 Osprey, un aereo con rotore basculante. Tra le altre spese di Natale, che prevedono una consegna e un’operatività entro il mese di aprile 2016, c’è anche il finanziamento di 500 milioni di dollari per il trasferimento di una base militare americana sull’isola di Okinawa, terra protagonista della sanguinosa omonima battaglia tra giapponesi e americani durante la Seconda Guerra Mondiale, un altro schiaffo insostenibile per le generazioni giapponesi che hanno perduto i familiari durante la Grande Guerra.

Riguardo la Cina, in risposta all’approvazione delle spese militari del Giappone, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hong Lei, ha invitato Tokyo a “imparare dalla storia, e ad aderire al percorso di sviluppo pacifico, svolgendo un ruolo costruttivo nella salvaguardia della pace e la stabilità regionale.”. Un invito certo, ma sembra una minaccia.

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