Pagare per lavorare [Il Citazionista]
di Andrea Antonuccio.
«Con la cultura non si mangia»
Giulio Tremonti
Giulio Tremonti
Esprimere la propria arte (cioè lavorare) gratuitamente, per promuovere una iniziativa del Ministero dei Beni Culturali, pagando di tasca propria la polizza assicurativa obbligatoria e i diritti Siae.
E’ questa la splendida opportunità offerta tramite regolare bando pubblico dallo stesso Ministero presieduto dal dr. Dario Franceschini, politico, avvocato e scrittore ferrarese, attuale ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e, ça va sans dire, ex segretario nazionale del Partito Democratico da febbraio a ottobre 2009. Uno con i controcazzi, insomma.
Il lodevole bando si rivolge a persone “singole o associate (associazioni culturali, singoli artisti, complessi) per la realizzazione di eventi culturali (musica, teatro, danza, letteratura, etc.) presso i luoghi di eccellenza della cultura”, in occasione della manifestazione nazionale “Notti al
Museo”.
L’idea del ministro e dei suoi infaticabili capoccioni è a suo modo intrigante: tenere i musei e i luoghi d’arte aperti oltre i soliti orari di chiusura, arricchendo l’offerta con performance artistiche da realizzarsi in loco. A tre specifiche condizioni, però: l’artista deve stipulare una assicurazione obbligatoria per eventuali danni causati a cose e persone; si deve fare carico dei costi Siae; non deve percepire alcun compenso.
Pagare per lavorare. Questa è l’Italia che cambia verso.
PS: per la cronaca, ieri il bando è stato eliminato dal sito del Ministero. Un rigurgito di dignità?
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