Il Menage


Marina Elettra Maranetto
Questo francesismo è entrato nell’uso comune a proposito della vita di coppia perché, più di ogni altro, ne delinea con proprietà alcuni degli aspetti principali, se associato a due termini di identica radice: 
menata: noia, ripetizione, gestualità ricorrente, nausea, tedio, uggia, seccatura, stanchezza, atto di rimestare (la stessa minestra); cosa trascinata a lungo, intrigo, travaglio, pratica subdola, peso (misura legale in Napoli che valeva una tonnellata). 
menare: infliggere una pena, incitare con grida e percosse gli animali da tiro,  trascinare (la carretta); tergiversare, spingere a forza (al macello,
al patibolo, in schiavitù); ingannare, burlare, negoziare, darsele,
agitare le anche, la coda, i piedi; prender moglie (menare dalla casa  paterna); fuggire (menar le gambe). 
Che altro aggiungere?
Il ménage inizia col risveglio e, da quel momento, non sei più tua.  Devi
rapportarti con la realtà dell’altro e devi condividere.  Molto duro per chi
è abituato ad una vita da single; non percettibile per chi esce dalla famiglia
e forse prova un’illusione d’indipendenza.
Il risveglio è il momento più critico, rivelatore del carattere di entrambi e
primo importante test di sopravvivenza della coppia: chi vorrebbe prolungare la solitudine del proprio sonno e chi,
ciarliero e coccolone, vorrebbe subito l’attenzione e soffre se l’altro è distratto da altre esigenze.
Soffermiamoci a pensare alla fascia compresa tra le sei e trenta e le sette e trenta, allo stesso fuso orario: milioni di coppie che fanno all’incirca le stesse cose, più o meno favorite dall’ambiente casa.  E’ un brulichio di uomini e donne che la nostra mente riesce a percepire servendosi di uno zoom rallentato che, a poco a poco, è in grado di contenerli tutti, riducendoli di dimensione fino ad una grande macchia di piccoli puntini.
Tutti uguali.  Tutto uguale.  Per trecentosessantacinque giorni e per tutti gli
anni a venire: l’accaparramento del bagno, preparare la colazione, sorbirsi
la colazione, vestirsi, scappare al lavoro, e poi...  lavorare, pausa, lavorare, tornare, la spesa, la cucina, rigovernare, la televisione, il sesso, il bambino piange, il sesso stanco, niente sesso, il sonno.  Da capo.  Fine.
“I sogni nel cassetto, i bisogni nel sacchetto”.

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