Associazione Verso il Kurdistan, solidarietà e sostegno a tutti i popoli oppressi
by Pier Carlo Lava
Alessandria, intervista ad Antonio Olivieri Presidente dell’Associazione onlus “Verso il Kurdistan”, sulla nascita e sul ruolo della stessa, queste le sue risposte alle nostre domande:
Alessandria, intervista ad Antonio Olivieri Presidente dell’Associazione onlus “Verso il Kurdistan”, sulla nascita e sul ruolo della stessa, queste le sue risposte alle nostre domande:
Quando nasce e di cosa si occupa l’Associazione Verso il Kurdistan?
L’Associazione Verso il Kurdistan onlus nasce su proposta aperta di militanti della Cgil di Alessandria ad associazioni di volontariato, partiti della sinistra ed è cresciuta grazie all’impegno soprattutto di singoli. Fin da principio, l’associazione si è data l’obiettivo di costruire iniziative di solidarietà, ma anche di sostenere la lotta del popolo kurdo per la valorizzazione della propria lingua, cultura, tradizioni, storia millenaria, legittima autonomia. Questo è un popolo di 40 milioni di abitanti – il più grande popolo della terra senza uno stato - collocato al centro del Medio Oriente, in un’area strategica per le risorse energetiche del pianeta, al centro di conflitti regionali che stanno sempre più diventando globali.
Il sostegno al popolo kurdo non esclude, per la nostra associazione, la solidarietà con gli altri popoli oppressi e sfruttati nell’area, come il popolo palestinese, il popolo arabo, il popolo turco, il popolo persiano, le altre presenze, le altre entità; come non esclude, la solidarietà concreta per migranti e rifugiati in fuga da guerre e fame che ogni notte approdono sulle nostre coste in cerca di riparo, in cerca di futuro.
Ci può parlare delle iniziative che avete realizzato ultimamente?
In questi anni abbiamo realizzato molti progetti di solidarietà e di cooperazione nel Kurdistan turco. Modestamente, in quell’area, pensiamo di essere l’associazione che ha realizzato più interventi concreti, più progetti.
Ricordo i più importanti realizzati nel Kurdistan turco:
il progetto “Ayazma”, una baraccopoli kurda situata alla periferia di Istanbul, per la quale, insieme ai Medici del Mondo
francesi, abbiamo istituito un presidio sanitario e fornito medicinali gratuiti ai residenti del campo; oggi, purtroppo, Ayazma non c’è più, spianata dai bulldozer del governo turco;
il progetto dell’acquedotto di Bostanici, vicino a Van, finanziato dalla Provincia di Alessandria, in collaborazione con ICS;
il progetto dell’acquedotto di Surgucu, in collaborazione con la Regione Valle d’Aosta e l’associazione milanese Fonti di Pace;
il centro sanitario di Sirnak, nella regione del Botan, in collaborazione con la municipalità di Sirnak;
il centro sperimentale per “i bambini che lavorano in strada”, nella sottomunicipalità di Baglar, a Diyarbakir, realizzato in collaborazione con la Regione Piemonte;
il progetto di un doposcuola per i bambini della città di Siirt, in collaborazione con il sindacato insegnanti – Egitim Sen - di quella città;
una “locanda” a Nusaybin, sul confine siriano, situata all’interno del Centro culturale “Mitanni”, che occupa tredici ragazze, figlie di detenuti e di martiri;
il “mercato coperto” di Hakkari, destinato ai profughi che sono affluiti in città, a seguito degli sgomberi e dei bombardamenti dei loro villaggi, e che svolgevano piccole attività di ambulantato con dei carrettini, in una zona di alta montagna soggetta a lunghi inverni nevosi;
il progetto “Oltre le sbarre” a sostegno delle famiglie dei detenuti politici, un progetto che interessa 120 famiglie di detenuti politici ed altrettante famiglie italiane che le sostengono. Questo progetto è stato avviato dalla nostra associazione ben 14 anni fa;
il progetto “Berfin” (in kurdo, bucaneve) che riguarda il sostegno, attraverso borse di studio rinnovate annualmente, a 32 ragazze figlie di martiri e di detenuti, nelle città di Van e di Yuksekova;
la pubblicazione di due libri: sui deparecidos kurdi – Erano calde le mani – e sulla prima inchiesta realizzata sui profughi interni, che sono stati costretti ad abbandonare i loro villaggi distrutti dall’esercito turco – La terra del silenzio – libri i cui proventi sono serviti a finanziare il lavoro di due associazioni kurde, rispettivamente Yakayder (associazione degli “scomparsi”) e Goc Der (associazione profughi di Istanbul);
ad Istanbul, in collaborazione con i Medici del Mondo francesi, sosteniamo il centro socio-sanitario per migranti del quartiere Kunkapì di Istanbul, fornendo loro medicinali gratuiti, progetto che viene finanziato dalla Campagna “Arance di Natale.. arance per la vita”.
Nel Kurdistan iracheno, stiamo realizzando il progetto “Hevi U Jiyan – La speranza e la vita” per la costruzione di un ospedale nel Campo profughi di Mahmura, un campo con 12 mila profughi kurdi di Turchia, collocato nel mezzo del deserto. Il progetto ha un costo complessivo, per quanto riguarda la struttura, di 55 mila euro, di cui 10 mila già consegnati; gli ospedali di Carpi e di Mirandola ci hanno donato materiali ed attrezzature per 60 mila euro che abbiamo già fatto arrivare sul posto con un tir.
In Italia, l’associazione, in collaborazione con i comuni interessati in Bassa Valle Scrivia ed in Alessandria, ha aperto corsi d’italiano per migranti, corsi per il conseguimento del diploma di 3° media e per l’attestato A2 (utile per richiedere la carta di soggiorno): proprio quest’anno, abbiamo festeggiato il decennale dell’avvio di tali corsi. Inoltre, a Castelnuovo Scrivia, in collaborazione con il Comune, è funzionante uno sportello migranti, mentre, in Alessandria, presso la sede dell’associazione, in via Mazzini 118/122, funziona uno sportello legale per migranti e rifugiati, non solo kurdi.
Sabato 26 luglio si è tenuto in Alessandria un presidio di solidarietà per Gaza. Ce ne vuole parlare ?
Quest’iniziativa, che è riuscita molto bene, perché ha coinvolto molte associazioni, la comunità musulmana e semplici cittadini, fa parte del nostro impegno di solidarietà militante internazionalista a fianco di tutti i popoli oppressi e, sicuramente, il popolo palestinese vive da oltre mezzo secolo una brutale colonizzazione ed oppressione da parte dello Stato d’Israele.
Non ci fermeremo con questa manifestazione, ne faremo altre.
Per intanto, vale la campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani che da quella piazza abbiamo lanciato, che riguarda tutti i prodotti che iniziano con il codice a barre “729”.
Quali sono le prossime iniziative in programma?
A settembre, abbiamo in programma numerose iniziative: la ripresa dello sportello legale per migranti nella nostra sede di Alessandria, il 1° e il 3° mercoledì di ogni mese; l’avvio delle iscrizioni per la ripresa dei corsi d’italiano per migranti; alcune ini-
ziative di solidarietà e di raccolta fondi in giro per l’Italia; poi, dal 10 al 19 ottobre partirà una delegazione promossa dalla nostra associazione – si tratta dell’unica delegazione italiana in quell’area – che si recherà nel Kurdistan del Sud per un viaggio di conoscenza e di solidarietà: toccherà varie città del Kurdistan, i campi profughi, arriverà a Mahmura dove abbiamo in gestazione il progetto dell’ospedale, incontrerà partiti ed associazioni di quei luoghi.
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