RITROVATO IL “BAMBINO CON LA BOLLA DI SAPONE”. MA È DAVVERO UN QUADRO DI REMBRANDT?
by Cristina Biolcati
“L’uomo non è altro che una bolla di sapone, soffiata dai bambini in una conchiglia; una sfera che brilla, ma che in un attimo sparisce ed è svanita”.
Sono parole del teologo moralista Johannes Uyttenbogaert, al quale il pittore olandese Rembrandt (1606-1663) ha dedicato due ritratti. La bolla di sapone, quale simbolo della caducità del tempo, rientra quindi fra le tematiche di questo artista.
La settimana scorsa è stata ritrovata una piccola tela, “Bambino con la bolla di sapone”, attribuita al maestro olandese, che era stata rubata nel sud della Francia il 14 luglio 1999. Il dipinto, non datato, era conservato nel museo municipale di Draguignan e, se così fosse, il suo valore si aggirerebbe sui quattro milioni di euro.
In quadro è stato ritrovato dalla polizia a Nizza, mentre stava per essere “piazzato” da due uomini di mezza età avvezzi al commercio illecito di opere d’arte. Pare che per tutto questo tempo, fosse stato nascosto in casa di un uomo di 43 anni, che abita nel sud ovest del Paese e che avrebbe confessato il furto. Proprio 15 giorni fa, egli avrebbe deciso di venderlo, ma i suoi movimenti sarebbero stati intercettati.
Il quadro è di piccole dimensioni, appena 60 x 49 cm. Vi è ritratto un bambino, con i capelli lunghi, che ricorda un po’ il “figlio del Re Sole”. Porta un ampio copricapo e una catena d’oro al collo. Con la sola mano che è visibile, egli regge un fazzoletto, su cui è deposta una bolla di sapone.
Secondo i direttori del museo di Draguignan non vi sarebbero dubbi: l’opera è di Rembrandt. Ma non tutti la pensano alle stesso modo, insinuando perplessità che precedono quindi anche lo stesso episodio del furto. Per alcuni infatti, l’opera sarebbe sì di ispirazione della corrente di Rembrandt, ma frutto di un qualche suo allievo.
Una cosa curiosa è che fra i soggetti preferiti dai ladri di opere d’arte, ai primi posti compare proprio il pittore e incisore olandese. L’Art Loss Register, uno dei database più completi di opere, antichità e oggetti perduti, afferma di avere individuato, solamente negli ultimi anni, oltre 330 dipinti trafugati del maestro. Alcuni dei quali, dopo accurate verifiche, si sono rivelati creazioni dei suoi allievi.
Gli ultimi accertamenti e poi, dopo 15 anni, finalmente il “Bambino con la bolla di sapone” ritornerà nelle sale del museo dal quale è stato sottratto e da dove è iniziata questa brutta odissea.
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