Fausto Coppi, detto L’Airone e Il campionissimo: Grande uomo e grande leggenda sportiva

by Federica Ghisolfi
Come italiani,  siamo orgogliosi di averti avuto una leggenda, come te, e grazie per le gioie che ci hai regalato con le tue vittorie, e sono sicura che tanti che hanno potuto vedere dal vivo, le sue gesta, abbiano cominciato ad amare il ciclismo
Fausto Coppi, conosciuto da tutti come “Il Campionissimo”, o “L’Airone”, nasce a Castellania il 15 settembre 1919 e muore all’ospedale di Tortona il 2 gennaio 1960, considerato il corridore più famoso e vincente dell’epoca d’oro del ciclismo, ottimo passista, scalatore, e buon velocista. Gareggia dal 1939 al 1959, vincitore di 5 Giri d’Italia (1940-1947-1949-1952-1953), 2 Tour de France ( 1949-1952), inoltre è stato il primo ciclista a vincere Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno, 5 Giri di Lombardia (1946-1947-1948-1949-1954), 3 Milano Sanremo (1946-1948-1949), e nel 1950 trionfa alla Parigi Roubaix e alla Freccia Avallone. Campione del Mondo professionisti nel 1953, ma si contraddistingue anche su pista, Campione del Mondo d’Inseguimento, nel 1947 e 1949, e primatista dell’ora. Fu rivale storico di Bartali, ricordiamo però tutti la foto che li ritrae mentre si passano la borraccia, su una salita del Tour de France del 1952.
Da inizio a fine carriera
Dal fisico poco atletico, e nonostante avesse una struttura ossea fragile, aveva una buona agilità muscolare, e aveva a riposo una capacità polmonare di 7,5 litri e 34 pulsazioni cardiache/minuto. Disputa la sua prima gara ufficiale il 1° luglio del 1937, da non tesserato, nel circuito della Boffalora (Castellania-Sarezzano-Tortona-Villalvernia-Castellania), ma si ritira per una foratura. La sua prima bicicletta fu una Prina, realizzata su misura da un ciclista di Asti, con questa bici, ottiene la sua prima vittoria nel luglio del 1938, da dilettante, con la squadra del Dopolavoro Aziendale Montecatini di Spinetta Marenco, sul circuito di Castelletto d’Orba,vince anche ad Alessandria, al Trofeo Gigi Agosta. Nella primavera del 1939, vince il Giro del Penice, la Coppa Canepa a Genova, il Circuito di Susa, il Giro del Casentino, il Premio di Varese e il Circuito di Varzi. Come professionista, debutta il 9 aprile del 1939, correndo il Giro di Toscana, come indipendente, però si ritira, e la gara fu vinta da Gino Bartali. Il 28 maggio, partecipò alla Coppa Città di Pavia. Avrà il suo primo contratto, nel 1940, con un ingaggio di
700 lire. Nell’inverno del 1940, dopo essersi ristabilito da un infortunio, si reca a Milano per firmare il contratto con la Legnano. Nel marzo del 1940 contribuisce alla vittoria di Bartali, alla Milano-Sanremo, esordisce al Giro d’Italia, come gregario di Bartali, però durante la corsa Bartali, cadde, e giunse al traguardo con 5’15, dal giovane gragario, riuscirà ad imporsi di prepotenza, nella Firenze-Modena. Tra il 1940-1941, svolse il servizio militare, però non smise di gareggiare, il 6 aprile 1941, vinse il Giro di Toscana, fa suo anche il Giro del Veneto, in solitaria, il Giro dell’Emilia e la Tre Valli Varesine. In chiusura di stagione vinse il suo 7°Giro di Lombardia, nella primavera del 1942, si classifica quarto al Giro del Lazio 5°al Giro di Toscana e al Giro dell’Emilia. A Roma il 21 giugno si laurea, per la prima volta Campione Italiano su strada. Il 7novembre al Velodromo Vigorelli, compie l’impresa, corre 115 giri e 151 metri, e stabilisce il nuovo record dell’ora. Il 1948 sarà l’anno della consacrazione, il 19 marzo, vince per la terza volta la Milano-Sanremo, arrivando al traguardo con 4’17’’ sugli inseguitori. Il 1952 sarà l’anno della storica doppietta Giro d’Italia-Tour de France. Il 1953, incominciò con il nono posto alla Milano-Sanremo, il 30 agosto partecipò al Mondiale su Strada, di Lugano, dove a 30Km dall’arrivo stacca Derycke, e da lì al traguardo fu una cavalcata soliataria, cinque giorni dopo questa vittoria, sfida il Campione del Mondo di Inseguimento Sydney Datter, in un incotro al Velodromo, e lo batte in 6’ 02’’2. Nella primavera del 1954, con addosso la maglia iridata, si aggiudica una tappa alla Parigi-Nizza, vince il Giro di Campania, e due frazioni alla Roma-Napoli. Nella primavera del 1955, si piazza secondo alla Parigi-Nizza, e al Giro di Romagna, e inoltre si aggiudica la semitappa conclusiva del Gran Premio Ciclomotoristico a Roma, tre secondi posti di tappa, nelle prime due settimane del Giro d’Italia. Il 22 novembre 1945, sposa a Sestri Levante Bruna Ciampolini, dalla relazione nacque la figlia Marina. Coppi, è stato sotto gli occhi dei riflettori, per la relazione extraconiugale, che ebbe con Giulia Occhini, la relazione diventò pubblica nel giugno del 1954, in quel periodo alla Occhini, le diedero l’appellativo di “Dama Bianca”, per il colore del mongomery, che ella indossò all’arrivo della tappa di Saint Moriz, durante il Giro d’Italia del 1954, da questa relazione nacque il figlio Angelo Fausto, detto “Faustino”. Dopo essere stato ingaggiato dalla San Pellegrino Sport, Coppi parte con alcuni amici ciclisti francesi, per un viaggio nell’Alto Volta, attuale Burkina Faso, perché era in programma, una corsa, un criterium, inoltre parteciparono a una battuta di caccia, e al loro ritorno all’accampamento, durante la notte furono punti da diverse zanzare, e così hanno contratto la malaria. A causa della malaria, Coppi in seguito fu ricoverato all’ospedale di Tortona, piano piano, le sue condizioni peggiorarono, si spense alle 8.45 del 2 gennaio del 1960. Fonte: https://wikipedia.org/wiki/Fausto-Coppi


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