Potatura delle piante nei viali, attenzione alla qualità del lavoro!

by Pier Carlo Lava
Alessandria: Sono in corso i lavori di potatura delle piante di Frassino in via Galimberti, potature che periodicamente vengono effettuate sulle alberature stradali e dei giardini.
In tal senso ci sono però opinioni discordanti, fra chi afferma che le stesse fanno bene alle piante e chi invece sostiene che gli possono creare dei problemi anche seri, entrambi le opinioni sono supportate dalle relative motivazioni. 
Non siamo dei tecnici in materia perciò ci limitiamo ad osservare che una potatura contenuta, effettuata da imprese competenti, probabilmente è utile alle piante in ambiente urbano, mentre interventi con tagli eccessivi o sbagliati possono nel tempo creare problemi anche di sopravvivenza delle stesse, riducendone il ciclo di vita. 
A tale proposito abbiamo effettuato una ricerca in internet in merito alla questione, dalla quale è emerso quanto segue.

Favorevoli: In generale la potatura, intesa nella sua accezione moderna, ha perso il suo antico carattere di "arte", per diventare oggigiorno una operazione di tecnica colturale basata su precise nozioni scientifiche. Lo scopo principale che si vuole ottenere con la sua applicazione è quello di regolare l'attività vegetativa in funzione del valore estetico-funzionale ornamentale. In particolare, per quanto riguarda l'ambiente urbano, essa deve essere finalizzata al conseguimento di alcuni obiettivi come:
favorire la longevità della pianta;
mantenere il più possibile il portamento scelto (naturale o in forma obbligata);
risolvere problemi di stabilità, verticalità ed ingombro;
rimuovere focolai di infezione, soprattutto fungina.
Inoltre, nel rispetto degli scopi primari che si prefigge la gestione del verde urbano, è importante che le operazioni di potatura mirino innanzitutto alla rimozione dei possibili rischi verso i fruitori (schianti, cadute, ecc.) attraverso la eliminazione sollecita dei rami secchi e delle branche cariate, nonché ad assicurare la massima longevità possibile delle piante evitando loro per quanto possibile mutilazioni immotivate della chioma.

A fronte di quanto finora esposto, risulta evidente come, pure essendo teoricamente dimostrabile che una pianta non potata vive più a lungo di una potata, purtroppo in città l'albero ornamentale non sempre può essere lasciato crescere spontaneamente. Esso infatti deve essere "guidato" e impostato affinché riesca a vegetare in un ambiente atrofizzato ed inquinato qual è quello urbano, caratterizzato da investimenti con sesti di impianto ravvicinati, piante deperite e senescenti, uso di varietà a grande
sviluppo in ambienti ristretti, traumi e vincoli dovuti al traffico ed alle esigenze della vita cittadina. A conferma di quanto esposto, è importante ricordare che il termine "potare" non deve essere erroneamente considerato come analogo di "tagliare" o "sbrancare", ma va inteso come quel complesso di interventi compiuti sulla chioma, aventi lo scopo di assecondare o modificare se necessario la naturale tendenza dell'albero, per indirizzarla al raggiungimento degli obiettivi richiesti dall'habitat urbano e descritti precedentemente. (fonte: http://www.treeclimbing.it/alberi/torino.html)


Contrari: Uno degli elementi negativi dei paesaggi urbani sono le pesanti potature che periodicamente sono fatte sulle alberature stradali e dei giardini. Credendo di far bene, si compie un'azione spesso inutile e dannosa, oltre che costosa.
Ogni anno nella stagione silvana che va da ottobre a marzo si vedono squadre di operai potare, spesso molto pesantemente, alberi nei giardini e nei viali. Ma quando sono necessarie le potature? E come vanno fatte? 
Va detto prima di tutto che le potature non fanno bene agli alberi. Inoltre, le potature eccessive con il taglio di tutti i rami secondari interferiscono con lo sviluppo vegetativo impedendo nella primavera e per buona parte dell’estate successiva alla potatura di produrre una massa fogliare sufficiente alla funzione clorofilliana. Ciò comporta una debilitazione delle piante che non possono utilizzare direttamente l’energia solare, ma devono servirsi delle riserve alimentari immagazzinate.
È opinione comune, ma errata che le potature giovino agli alberi per “ringiovanirli” ovvero per spingerli a produrre dei nuovi rami. Un’altra credenza diffusa è invece che le potature servano ad evitare che le piante producano rami troppo grandi che possono cadere producendo danni.
La potatura eccessiva comporta due serie di conseguenze negative:
· peggioramento dello stato fitosanitario, a causa di possibili infezioni e attacchi parassitari, anche perché gli alberi debilitati sono più facilmente preda di patogeni e di marciumi radicali;
· in caso di ripetute potature drastiche su alberi adulti, crescita stentata, microfillia (foglie piccole), colorazione autunnale anticipata delle foglie, anomala e abbondante produzione di semi, disseccamenti apicali e di intere branche, ritardi nella maturazione del legno.

Le potature vanno quindi ridotte al minimo (al massimo si può rimuovere da 1/4 a 1/3 delle chiome) e fatte in modo corretto. (fonte: http://www.ilpaesaggio.eu/potature.htm)

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