Lo stato attuale delle IPAB e sul loro riordino
La Commissione Consiliare “Politiche Sociali e Sanitarie” di Alessandria ha incontrato i rappresentanti delle locali IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza) confrontandosi anche con il Presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale, Domenico Ravetti.
La III Commissione Consiliare “Politiche Sociali e Sanitarie” del Comune di Alessandria — convocata dal proprio Presidente Rossella Procopio — si è riunita ieri pomeriggio, 25 febbraio, presso la Sala del Consiglio Comunale per approfondire un tema particolarmente importante quale quello delle IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza).
All’ordine del giorno era posta l’analisi dello “stato attuale” di queste istituzioni — di particolare rilievo (anche) per il territorio alessandrino — e le prospettive alla luce del Disegno di Legge Regionale n.193 “Riordino del sistema delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza”: una disamina che, in riferimento a tale Disegno di Legge Regionale, ha visto la partecipazione del Consigliere Regionale Domenico Ravetti, Presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale (con competenza su sanità, assistenza, servizi sociali, politiche degli anziani).
L’incontro ha fornito ai Commissari l’occasione per focalizzare l’attenzione sulle IPAB a partire dalla sottolineatura del fatto che si tratta di Istituzioni Pubbliche con elementi privatistici, istituite dalla Legge n. 6972 del 1890 (c.d. Legge Crispi) e che sono, in parte ancora regolamentate dalla stessa Legge.
Se, per un verso, fin dall’origine e nel corso degli anni la loro mission è stata quella di perseguire
opere di assistenza ai poveri, agli anziani, agli infermi e generalmente a tutte le situazioni di difficoltà, per altro verso, va ricordato come si sia susseguita negli anni una fiorente produzione legislativa nazionale volta alla ridefinizione delle funzioni e alla regolamentazione del loro stato giuridico.
In particolare, la Legge Quadro 328/2000 sulla realizzazione del Sistema Integrato di sistemi e Servizi Sociali affrontava all’art. 10 la questione delle IPAB, delegando il Governo ad emanare un Decreto Legislativo (D.lgs 207/2001) che rimandasse ad una disciplina regionale in materia.
Il Presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale, Domenico Ravetti, ha ricordato a questo riguardo che uno dei primi atti del Gruppo Consigliare Pd in Regione è stato proprio quello di chiedere alla Giunta, attraverso un ordine del giorno, di redigere un Disegno di Legge che regolamentasse le IPAB al fine di dare concretezza, a distanza di circa quindici anni, al dettato legislativo nazionale.
Nel dicembre 2015, la Giunta Regionale ha presentato il D.D.L. n. 193, in discussione in sede di IV Commissione, aprendo anche una consultazione on line con le Istituzioni Locali, al fine di raccogliere eventuali osservazioni.
La disamina di questo Disegno di Legge Regionale — svolta ieri pomeriggio in un’appropriata sede istituzionale quale la Commissione Politiche Sociali e Sanitarie del Comune di Alessandria — ha permesso non solo l’approfondimento dei contenuti del D.D.L., ma anche di fare un ragionamento più ampio sul sistema attuale di welfare, dando la possibilità di un confronto diretto con i soggetti interessati.
Erano infatti presenti e hanno partecipato fattivamente alla discussione in rappresentanza delle tre strutture IPAB attive nel territorio comunale:
- per il Soggiorno Borsalino, il Presidente Gianni Ghè, il componente del Consiglio di Amministrazione Nicola Cresta e il Direttore G. Paolo Paravidino;
- per il Borsalino-Veglio il componente del Consiglio di Amministrazione Anna Pagella e la delegata dal Presidente Simona Bellini;
- per la Casa di Riposo Conte G. Guazzone il Presidente Franco Pio Scrivanti e il Direttore Daniele Scrivanti.
Presenti inoltre alla Commissione, il Presidente del CISSACA, Mauro Buzzi, e i rappresentanti dell’ASL AL e della Provincia di Alessandria.
Durante l’incontro, si è evidenziato come il sistema di Welfare appaia sempre più in crisi, emergendo una diversificazione della domanda sociale determinata dal maggior invecchiamento della popolazione, dal fenomeno delle nuove povertà, dalla disgregazione delle famiglie, dalla precarietà del lavoro, alle quali le risposte fornite dal sistema attuale dei Servizi, non più sostenibile, non risultano adeguate.
Dalla discussione con i rappresentanti delle IPAB presenti è emerso peraltro un quadro caratterizzato da forti difficoltà sia dal punto di vista operativo, che organizzativo e di sostenibilità economica: difficoltà che si sono trascinate negli anni.
A questo proposito — come sottolineato dal Presidente del Soggiorno Borsalino Gianni Ghè e da Anna Pagella (per l’IPAB Borsalino-Veglio) — è emersa la necessità da parte di chi rappresenta le IPAB di un confronto con le Istituzioni che non rimanga momento isolato, ma che sia continuo e permanente, che non si limiti a discutere di “contenitori” ma anche e soprattutto di “contenuti”.
Un confronto per poter sia far emergere le forti difficoltà in cui si è continuato ad operare nel tempo, sia condividere l’“intercettazione” dei bisogni emergenti dei cittadini a cui — se non inserite in maniera sinergica nel sistema locale dei Servizi Sociali e Sanitari — le strutture IPAB faticano a dare risposta.
Necessaria è apparsa ai presenti una seria revisione del Sistema, mettendo in campo elementi di innovazione sociale. Occorre infatti rendere più funzionali le strutture, inserendo fattivamente (proprio come previsto dal Disegno di Legge Regionale n. 193), le Istituzioni — riordinate in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona e Fondazioni e Associazioni di Diritto Privato — in tutte le fasi che interessano il Sistema socio-assistenziale e sanitario: dalla consultazione e programmazione a livello regionale e locale, alla realizzazione dei servizi e degli interventi previsti dalla programmazione stessa.
Il Presidente del CISSACA, Mauro Buzzi, ha sottolineato alcuni nodi critici e disfunzioni che interessano le attuali IPAB quali «il patrimonio edilizio datato, la necessità di ricambio generazionale del personale, la scarsa considerazione operata negli anni da parte dell’ASL sul convenzionamento delle IPAB: problemi che non possono essere sottovalutati e a cui occorre trovare risposte, così come considerare la necessità di prevedere criteri selettivi basati sulla “competenza” nella scelta dei componenti degli organi di amministrazione, data la complessità e la delicatezza della materia».
L’analisi è stata ampia e approfondita e la Presidente della III Commissione Comunale “Politiche Sociali e Sanitarie”, Rossella Procopio, raccogliendo le sollecitazioni emerse in sede di discussione, ha dato disponibilità «a contribuire a mantenere vivo e costante il confronto e il dibattito tra gli Enti e le Istituzioni, al fine di giungere a scelte strategiche riguardanti il Sistema dei servizi e tenuto conto anche del fatto che il D.D.L. Regionale n. 193 preveda che la trasformazione delle Istituzioni in Aziende o Fondazioni o Associazioni sia stabilita sulla base di un valore medio di produzione, fissata ad un limite pari o superiore a 2.500.000 Euro e sulla base di un patrimonio immobiliare pari o superiore a Euro 200.000.000».
Il Presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale, Domenico Ravetti, ha recepito le preoccupazioni emerse durante la discussione, assicurando che »la Regione Piemonte intende gestire al meglio il processo di trasformazione delle IPAB e, per quanto una Legge non possa mai essere perfetta, il punto importante è il protagonismo delle Istituzioni territoriali nell’effettuare programmazione e scelte strategiche come queste».
Terminata la Commissione, la discussione è poi continuata in una riunione convocata dal Presidente del CISSACA Mauro Buzzi e allargata alle IPAB attive nel territorio afferente alla competenza territoriale del CISSACA: un incontro a conclusione del quale il Presidente Buzzi ha ribadito che il confronto svolto non rappresenta un’occasione isolata, ma l’inizio di un percorso continuativo di condivisione con le IPAB e con gli amministratori del territorio, parallelamente all’iter di approvazione del D.D.L. Regionale.
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