Recensione: Mezzo Mondo di Joe Abercrombie


di Sergio
Può accadere che una donna sia toccata dal bacio di Madre Guerra. Può accadere che una donna sia destinata a diventare una grande guerriera. Ed è proprio questo il fato di Thorn. Mossa da una volontà incrollabile di vendicare il padre, ucciso in un duello quando lei era una bambina, vive per combattere. Ma proprio il giorno dell’ultima prova, necessaria a vincere un posto nelle truppe scelte del Re, uccide un suo compagno d’armi. Non è colpa sua, la sua azione è frutto di un inganno del suo maestro, Hunnan, che non tollera l’idea che una femmina sia un guerriero migliore dei maschi. Ma legittima difesa o meno, Thorn ha infranto la legge e se il Re non si opporrà la aspetta la lapidazione. È condotta nella sala dello Scranno Nero di Gettland, davanti al Re, alla regina e al loro primo consigliere: Padre Yarvi. Yarvi, che non è più un ragazzino inerme e veloce nella lingua, ma è cresciuto, diventando maestro nell’arte della manipolazione, guadagnandosi la fama di uomo più intelligente e temuto del regno. Sarà lui a salvarle la vita, per il momento, perché non vede in Thorn un semplice soldato, in lei vede
una vera e propria arma. Perché Gettland è minacciato. È giunta voce di un’alleanza tra il Gran Re e Grom-gil-Gorm il più grande nemico di Gettland – che ha giurato vendetta proprio contro Yarvi che lo ha ingannato e tradito – e che insieme sono pronti ad attaccare Gettland. Per impedire la catastrofe a Yarvi non resta che mettere in atto un piano disperato: riunire una squadra di reietti per attraversare il Mare Infranto e fermare il Gran Re prima che Gettland cada. Al fianco di Yarvi e Thorn ci sono Rulf, compagno di antiche battaglie; Brand, un orfano che odia combattere ma lo sa fare sin troppo bene; Skifr, la ladra delle reliquie degli Elfi; Safrit e Koll, vedova e orfano del pirata Ankran.
Commento:
Sono passati alcuni anni dalle vicende che hanno portato il principe Yarvi a diventare ministrante di Gettland e consigliere di Re Uthil e oggi l’ex principe è l’uomo più potente, temuto e rispettato del paese. Ma Padre Yarvi non ha ancora tenuto fede al giuramento di vendetta prestato durante il suo breve periodo come re, e ha intenzione di mantenere la parola. Furono il Gran Re e Grande Madre Wexen a manipolare suo zio Odem e spingerlo al tradimento, una mossa volta a limitare il potere della Regina Laithlin, il più abile mercante di tutto il Mare Infranto. Il potere economico di Gettland, sotto l’amministrazione della Regina, stava oscurando quello di tutti gli altri regni, fatto inaccettabile per chi è abituato ad avere potere assoluto. L’intervento dell’allora principe ha frenato i progetti di Grande Madre Wexen, e il suo nuovo ruolo gli permette di opporsi con forza ancora maggiore.
Nel corso del Mezzo re il lettore trova indizi sulla natura del complotto su cui poggia tutta la trama, per esempio in occasione della prima visita (come schiavo rematore) di Yarvi a Skeken, residenza del Gran Re e della sua ministrante, e ottiene la conferma solo al termine, quando il ragazzo assume a sua volta il ruolo di ministrante. Le proporzioni del conflitto risultano comunque chiare solo in questo seguito, con il coinvolgimento di molte altre fazioni esterne ai due contendenti principali. Ma sono le motivazioni di questa lotta a essere insolite. Il genere ha sempre vissuto su scontri titanici per il potere, lotte di bene contro male ma anche semplice avidità, invidia, desiderio o una combinazione di queste. Ma Abercrombie non lavora con gli assoluti, lavora con tutto quanto sta in mezzo, e qui le motivazioni dello scontro sono puramente economiche. Gettland si sta arricchendo, e con la ricchezza cresce il suo potere, trasformandolo in una minaccia per chi ha sempre visto prevalere la propria volontà. L’aspetto politico è molto più rilevante di quello bellico, trasformando quello che potrebbe sembrare l’ennesima (immotivata) rappresentazione della legge del più forte in una enorme partita a scacchi la cui posta in palio è il predominio commerciale, un predominio conquistato per diritto e per abilità e non per cupidigia.
La vicenda poggia su uno scontro fra due generazioni, una impegnata a rivoluzionare e progredire, l’altra a mantenere i privilegi già ottenuti, ed entrambe hanno menti geniali al loro servizio. La regina Laithlin appartiene ai rivoluzionari: le sue innovazioni in campo economico (coniare monete di Gettland con la propria effige e tutte con lo stesso peso, istituire pagamenti attraverso “pezzi di carta”) semplificano i commerci, permettono di intessere rapporti con paesi lontani e fanno progredire l’economia del paese e accentrano le ricchezze nel regno mentre il resto del Mare Infranto perde di importanza.
I ragionamenti politici porteranno Padre Yarvi a cercare alleati, e gli unici disponibili sono i nemici di Gettland. Alla sua ricerca, e al viaggio in nave che lo attende, prenderanno parte anche Thorn, una ragazza molto abile nell’arte della guerra, e Brand, un ottimo guerriero che non vorrebbe combattere. Thorn e Brand fanno parte delle nuove generazioni, a modo loro sono innovatori e a nessuno dei due è rimasto qualcosa da perdere: la prima ha ucciso un ragazzo durante un addestramento, gesto per il quale è stata condannata a morte, e questo viaggio è l’unico modo per avere salva la vita; il secondo ha cercato di fare la cosa giusta, e per questo motivo si è visto privato di tutti i suoi sogni e le sue speranze. Il contrasto generazionale tra i due ragazzi e maestro Hunnan è quanto di più esemplificativo si possa trovare. Al viaggio parteciperà anche Skiffr, una donna eccentrica e misteriosa con un passato come ladra, assassina, timoniera, lottatrice, astronoma, esploratrice, storica, poetessa, ricattatrice, birraia e altro ancora; tutte attività coronate da discreto successo professionale.
I protagonisti di questa storia sono Thorn e Brand, impegnati a trovare la loro strada e diventare adulti sull’orlo di una guerra nella quale potranno giocare un ruolo fondamentale per quanto inaspettato. Padre Yarvi, la Regina Laithlin e Grande Madre Wexen rimarranno dietro le quinte a muovere le loro pedine sull’immensa scacchiera politica. Ma i pezzi di questa scacchiera non sono inanimati, sono persone capaci di prendere decisioni e agire in autonomia, aspetto sottovalutato e pagato a caro prezzo da entrambe le fazioni.
Un’ultima riflessione va fatta sulla traduzione. Ho definito Il Sapore della vendetta il miglior romanzo di Abercrombie, ma Mezzo mondo è sugli stessi livelli, e Il mezzo re è un’ottima apertura per una serie perché porta il lettore a farsi le domande giuste. Non può essere un caso se questi tre titoli hanno in comune il traduttore, e la qualità del suo lavoro deve essere riconosciuta.
Il secondo volume di una trilogia è sempre difficile: deve aumentare la tensione e la criticità ma senza esagerare, preparando il finale ma lasciando spazio a colpi di scena, e, ovviamente, non deve annoiare. Quando un romanzo si legge con questa facilità, tenendo il lettore incollato alle pagine perché capace di coinvolgere con le vicende dei personaggi e l’intrigo politico, allora si è certi di avere tra le mani un ottimo lavoro. Il viaggio prosegue veloce, non si trovano pagine inutili o sprecate, e ogni scena porta il lettore un passo avanti verso la soluzione dell’intrigo. Avevo parlato delle domande con cui il lettore viene lasciato alla fine di un primo episodio, al termine Mezzo mondo ne ho solo una: quando arriva il terzo?

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