Fabbio: Quando non ci si spreca in manutenzione
Il caso Eco bank è emblematico. Non si fa aggiusta quando si guasta e l'apparato rimane chiuso. Eppure in qualche bilancio potremmo trovare il suo ammortamento, che com'è noto comprende anche questi costi...
di Piercarlo Fabbio
E' da qualche articolo che "Alessandrianews", organo ufficiale di famiglia industriale alessandrina benemerita, tenta di occuparsi di sprechi pubblici, tra un'amministrazione e l'altra. Al solito io ci faccio la figura di chi crea, mentre altri distruggono, per cui non ho da lamentarmi, anzi ringrazio. Devo solo puntualizzare il metodo e spezzare una lancia a favore della complessità. L'ultima denuncia è sugli eco-bank, strutture che consentivano ai cittadini di conferire plastica e alluminio (bottiglie e lattine) e di riceverne in cambio un modesto buono-spesa da utilizzare nel più vicino negozio convenzionato. Fin qui tutto bene. Anche a
Valenza si fece e mi pare pure a Casale e la cosa ai miei tempi funzionava. Era finanziata dalla Regione e i costi di gestione - ancorché compensati dalla vendita dei materiali differenziati, pur se questa equazione ho già spiegato più volte non funziona 1:1, cioè ci si perde comunque, perché non è stato ancora inventato un protocollo tale da compensare costi con introiti nel mondo del rifiuto urbano, se non arriva ad integrare la Tari, Tia, Tarsu, cioè il cittadino con il suo portafoglio - sono apparsi troppo elevati, ma ahimé, e qui sta il problema, non messi in relazione con gli incassi. E' da tempo invalsa l'abitudine - anche nel giornalismo locale - di considerare la spesa come valore assoluto e non, invece, il saldo tra quest'ultima e le entrate realizzate. Solo in questo caso si può fare una valutazione corretta dell'investimento e ritenere, col senno di poi, di tirare conclusioni. Per esempio: chi non ha fatto manutenzione è un buon amministratore o un pessimo gestore dei soldi altrui? In un paese di inauguratori e non di manutentori, non si calcola mai - se non quando si vuol parlare male di qualcosa prima che venga costruito - l'ammortamento, che, guarda caso, per oggetti del genere finisce tra i tre e i cinque anni e comprende ovviamente anche le spese di manutenzione, che sono calcolate in modo crescente mano a mano che l'oggetto invecchia. Come la vostra automobile, nulla di più, ma io non ho mai visto colpevolizzare chi ha acquistato un auto nuova - anche se ripeto, con tutta la buona volontà a dirne male, non è questo il caso - dal secondo proprietario, che l'ha acquistata dopo due anni e si è dimenticato, al terzo anno, di cambiare l'olio e ha fuso il motore. Se ci ragionate, al di là che è fin troppo facile fare le inchieste per un manufatto che sta esattamente davanti alla redazione di Alessandrianews, probabilmente avrete un quadro un po' diverso della questione e anche quel sospetto che ad alcuni può essere venuto di darmi pure questa colpa, rischia di diventare un boomerang.
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