La dea funesta, by Sebastiano Impalà


Cullo
i miei pensieri
avvolto
da un sole malandrino,
nell'aria tersa
di un giorno senza fine.
Con i piedi ciondoloni
e la testa reclinata,
attendo il transitar
di barche,
l'umile passaggio
di pescatori
chini sulle reti
di esistenze
liquide e maldestre.
L'inutile miagolio 
di un gatto bianco
a tenermi compagnia
in attesa di te, amore mio.
Mi arrovello,
aspettando il tuo incedere
elegante
come dea funesta
sei sempre dentro me,
in ogni angolo di mondo,
negli specchi concavi
del vivere,
negli occhi chiusi dell'addio. 
Sebastiano Impal@-inedito-2014

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