Alloggi popolari, presto un nuovo censimento


Almeno una quarantina di nuclei familiari, quasi tutti non italiani, hanno lasciato la città senza darne comunicazione. "Si tratta di un fenomeno preoccupante, che va arginato - commenta il vicesindaco Felicia Broda - Organizzeremo un nuovo censimento dell'edilizia residenziale pubblica"
NOVI LIGURE - Si è accentuato a Novi, fino a raggiungere punte preoccupanti, il fenomeno dell’“immigrazione di ritorno”, quell’aspetto che vede gli immigrati spostarsi verso altri Paesi più ricchi o tornare in patria. "Questa situazione induce il Comune a dover organizzare un nuovo censimento dell’edilizia residenziale pubblica". Mette a fuoco questa criticità il vicesindaco di Novi, Felicia Broda, sulla base degli ultimi dati. 
"Il segnale che era stato avvertito dall’amministrazione comunale la scorsa estate – prosegue il vicesindaco – si è acuito negli ultimi mesi per il perdurare di diverse situazioni legate essenzialmente alla crisi economica. E purtroppo alla chiusura di numerose aziende che davano lavoro anche agli immigrati. L’alluvione non facilita le cose. Oggi siamo a conoscenza di almeno una quarantina di nuclei familiari, quasi tutti non italiani, che hanno lasciato la città senza darne comunicazione. È pertanto verosimile che possano essere molti di più. Questo fenomeno deve essere arginato in qualche modo, anche perché in città ci stiamo ritrovando con un numero imprecisato di alloggi che non possiamo
utilizzare perché essendo di proprietà dell’Atc, occorre seguire gli iter burocratici previsti dalla legge. Da qualcuno che si è degnato di informare l’anagrafe della sua partenza, abbiamo saputo che la maggior parte degli immigrati che abitavano nelle case popolari si sono spostati in Francia dove la ripresa economica si sta già avvertendo".
In questi giorni, gli uffici comunali stanno comunque avviando un programma di censimento degli alloggi di edilizia pubblica, anche di proprietà municipale. L’amministrazione invita quindi tutti gli inquilini a conoscenza di alloggi rimasti vuoti a farne segnalazione agli uffici comunali o allo sportello del cittadino. 
"Il censimento degli alloggi avverrà con un piano ben preciso – conclude Felicia Broda – e saranno coinvolti anche i tecnici Atc e la Polizia municipale. Vista la mancanza di informazione sul patrimonio immobiliare, dobbiamo andare a cercarli questi alloggi vuoti, uno a uno". Lo scenario tuttavia desta preoccupazione. Il Comune almeno sino a fine anno, ipoteticamente dovrebbe continuare a pagare il fondo sociale anche se queste persone sono praticamente scomparse. 
31/10/2014
Gino Fortunato - g.fortunato@ilnovese.info

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