E NASCE IL GIORNO, DI STEFANIA PELLEGRINI
E nasce,
insolitamente gaio,
il giorno.
In groppa alla luce
l'alba vivace sale
rubando ali alla notte.
Calma,
silenzio, per le corti ovunque.
Una canzone affiora,
tra le labbra è fremito dolce.
Alcun tarlo rode in petto,
la mente veleggia
come aliante
in un cielo senza nubi.
Lenta risacca d'onda
sopraggiunge
e il piacere apre le braccia.
Trillar di campanelli,
l'aria si riempie di suono vivace.
Lontane strade - cavalli alati,
carosello gira
adagio agli occhi.
Bisbigli lontani - odori indistinti
di basilico e menta,
volti appaiono,
vaghe stelle da un cielo velato.
La mente si siede
e abbraccia quel passato dolce
che porge la mano.
insolitamente gaio,
il giorno.
In groppa alla luce
l'alba vivace sale
rubando ali alla notte.
Calma,
silenzio, per le corti ovunque.
Una canzone affiora,
tra le labbra è fremito dolce.
Alcun tarlo rode in petto,
la mente veleggia
come aliante
in un cielo senza nubi.
Lenta risacca d'onda
sopraggiunge
e il piacere apre le braccia.
Trillar di campanelli,
l'aria si riempie di suono vivace.
Lontane strade - cavalli alati,
carosello gira
adagio agli occhi.
Bisbigli lontani - odori indistinti
di basilico e menta,
volti appaiono,
vaghe stelle da un cielo velato.
La mente si siede
e abbraccia quel passato dolce
che porge la mano.
Stefania Pellegrini ©
(dalla raccolta "ITACA NEL CUORE" - CTL Editore Livorno)
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