ERA LA VIGILIA DI NATALE, DI STEFANIA PELLEGRINI
Era l'aria adagiata nel riverbero
della giornata tersa.
Un profumo sospeso alitava
calma piatta
e morbido tepore nell'aria.
Un delicato bocciolo di rosa
in giardino scoprii quel giorno
e mi colpì la sua grazia.
Ma non vidi api, né leggiadre farfalle
la rosa solitaria
ancora più regale
se ne stava appesa al ramo
e pavoneggiava
nel silenzio attorno
il suo delicato roseo bocciolo.
Candore tagliente erano le alte cime
nella coltre spessa di neve, scevro
il viburno di bianche infiorescenze,
stremata l'erba
tra zolle ghiacciate.
Guardavo stupita tale inatteso regalo:
era la vigilia di Natale.
della giornata tersa.
Un profumo sospeso alitava
calma piatta
e morbido tepore nell'aria.
Un delicato bocciolo di rosa
in giardino scoprii quel giorno
e mi colpì la sua grazia.
Ma non vidi api, né leggiadre farfalle
la rosa solitaria
ancora più regale
se ne stava appesa al ramo
e pavoneggiava
nel silenzio attorno
il suo delicato roseo bocciolo.
Candore tagliente erano le alte cime
nella coltre spessa di neve, scevro
il viburno di bianche infiorescenze,
stremata l'erba
tra zolle ghiacciate.
Guardavo stupita tale inatteso regalo:
era la vigilia di Natale.
Stefania Pellegrini©
DIRITTI RISERVATI
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