LA FINE DELL'OBLIO - DI PAOLA CINGOLANI
È
un gattone rosso
che strusciandosi fa le fusa
in una giornata d'estate
di questo fine luglio marinaro
nel quale anche il sole
non acceca ma eppure arde.
che strusciandosi fa le fusa
in una giornata d'estate
di questo fine luglio marinaro
nel quale anche il sole
non acceca ma eppure arde.
È un telefono zeppo
che riporta pensieri e messaggi
in una giornata in cui non sei sola
dopo questo tempo d'arresti domiciliari
nel quale t'eri dovuta confinare
non mai dimentica né dimenticata.
È un cane piccolo ma gigante
che gioca sdilinquendosi in coccole
in un mattino qualsiasi all'apparenza
di quelli che qualsiasi tuttavia non è
nel quale anche un cane
non è solo dolcezza ma serenità.
È l'aroma forte di caffè
che si diffonde nelle stanze
da quella solita tazzina di cristallo
d'una trasparenza lucida e brillante
nella quale s'accompagna al fumo
mai senza una sigaretta accanto.
È una giornata nuova
che sembra uguale a tante
in un momento cruciale
di questa donna di mare
nella quale tutto sarebbe d'amare ora
non fosse altro perché l'ha voluto lei.
È una figlia come la meraviglia
che si prepara a partire e sorride
in una delle sue espressioni serene
di questo nostro coesistere ovattato
nel quale siamo insieme ma distinte
facendo sì che l'esterno non ci sfiori.
È una madre determinata
che si beffa delle sue debolezze
in un giorno non diverso dagli altri
di questa vita assai complicata
nella quale ha scelto se stessa
e non c'è più torpore ma c'è rinascita.
È una consapevolezza
che si piace e si compiace
in un nuovo fiorire dell'anima
in questi momenti dai tratti ben marcati
nei quali c'è un disegno definito
e non colori sfumati ma forme nitide.
È la fine dell'oblio
che ha perso con la rivalsa
in questo fine luglio marinaro
di una stagione assai soave e mite
nella quale il sorriso finalmente
non è di contrabbando né contumace.
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