GIUGNO, DI STEFANIA PELLEGRINI
Non aveva spazio il giorno
per scrivere addobbi merlati
di sinistri pensieri
e imbastiva
rattoppi di giovani assensi
nell'estremo tentativo
di ricucire la tela che pendeva
deforme e slabbrata.
Non aveva tempo il giorno
di sedersi sull'uscio
ad attendere
il passo di cupido
mentre giugno
incalzava linfa sulle vigne,
la pelle arrossava
sotto un sole rubicondo,
e il mare cullava sogni
spumeggianti.
Così con taciti approcci
complicità
mediava risposte
che dessero riva al cuore.
per scrivere addobbi merlati
di sinistri pensieri
e imbastiva
rattoppi di giovani assensi
nell'estremo tentativo
di ricucire la tela che pendeva
deforme e slabbrata.
Non aveva tempo il giorno
di sedersi sull'uscio
ad attendere
il passo di cupido
mentre giugno
incalzava linfa sulle vigne,
la pelle arrossava
sotto un sole rubicondo,
e il mare cullava sogni
spumeggianti.
Così con taciti approcci
complicità
mediava risposte
che dessero riva al cuore.
Stefania Pellegrini©
DIRITTI RISERVATI
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