LE MEMORIE DI UNA PROSTITUTA, Izabella Teresa Kostka Poesie
LE MEMORIE DI UNA PROSTITUTA
Domani,
quando i freschi germogli moriranno,
non ricorderete più quel limbo di piacere,
che ad ogni segno dell'umana lussuria
spalancava le porte del mio grembo,
per accogliere estranee, insaziabili membra.
quando i freschi germogli moriranno,
non ricorderete più quel limbo di piacere,
che ad ogni segno dell'umana lussuria
spalancava le porte del mio grembo,
per accogliere estranee, insaziabili membra.
Sarò per voi un frutto appassito
con buccia seccata, arsa dal sole,
un sacco impuro pieno di marciume,
l'immagine blasfema di un volto materno.
con buccia seccata, arsa dal sole,
un sacco impuro pieno di marciume,
l'immagine blasfema di un volto materno.
Lapidata da false, remote saggezze
verrò condannata all'aspro disprezzo,
scartata dagli angoli di ogni coscienza,
gettata in un sacco di immondizia.
verrò condannata all'aspro disprezzo,
scartata dagli angoli di ogni coscienza,
gettata in un sacco di immondizia.
Domani,
quando in cenere si trasformerà la carne
in fredda tomba trovando dimora,
cancellerete ogni ricordo
del mio traguardo in questo inferno.
quando in cenere si trasformerà la carne
in fredda tomba trovando dimora,
cancellerete ogni ricordo
del mio traguardo in questo inferno.
Di me rimarrà soltanto la polvere
calpestata per sempre sull'asfalto della strada.
calpestata per sempre sull'asfalto della strada.
Izabella Teresa Kostka
2015 "Peccati " diritti riservati
Menzione d'Onore al Concorso "Ponte Vecchio " Firenze 2016
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