Intervista allo scrittore Giannunzio Visconti

by Pier Carlo Lava
Giannunzio Visconti nasce a Pratola Peligna (AQ) il 24 maggio 1955 da madre casalinga e padre graduato della Guardia di Finanza. 
E’ ancora adolescente quando interrompe gli studi per imparare il mestiere di meccanico, ma privo dell’appoggio familiare per coltivare questa sua grande passione, all’età di 17 anni lascia il paese natio e si arruola nell’arma dei Carabinieri, dedicando 25 anni della sua vita agli ideali di giustizia e legalità. Dal 1979 vive con la sua famiglia a Vasto (CH), ed è qui che, nel 2009, ha dato vita alla sua prima opera letteraria “Scuola di vita di un eroe senza nome”. Al successo riscosso da questa prima opera, è seguito un altro capolavoro intitolato “Storie dimenticate”, pubblicato nel 2012 e in seguito “Soli nella tormenta” nel 2014. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per il blog Alessandria Post.
Ciao Giannunzio e benvenuto nel blog, ci racconti chi sei, dove vivi e che cosa fai nella vita, oltre a scrivere?

Sono nato a Pratola Peligna (AQ) il 24 maggio 1955 da madre casalinga e padre graduato della Guardia di Finanza. Ancora adolescente quando ho interrotto gli studi per imparare il mestiere di meccanico, ma privo dell’appoggio familiare per coltivare questa mia grande passione, all’età di 17 anni ho lasciato il paese natio e mi sono arruolato nell’arma dei Carabinieri, dedicando 25 anni della mia vita agli ideali di giustizia e legalità. Dal 1978 vivo con la famiglia a Vasto (CH), ed è qui che, nel 2009, ha dato vita alla sua prima opera letteraria “Scuola di vita di un eroe senza nome”. Al successo riscosso da questa prima opera, sono seguiti   altri capolavori intitolati “Storie dimenticate” pubblicato nel 2012, “Soli nella Tormenta” 2014.
Ci racconti qualcosa della città in cui vivi?  
La città di Vasto e Vasto Marina in cui abito, sono i due volti di una delle più belle ed accoglienti località della riviera adriatica, ricca di risorse turistiche, storiche e culturali. Vasto, cittadina abruzzese della provincia di Chieti, è una meta turistica molto ambita da chi sceglie la riviera adriatica per le proprie vacanze. La posizione geografica rende affascinante e particolare questo piccolo centro, situato su una collina che, gradatamente, scende giù verso il mare, e che si affaccia sullo splendido, cosiddetto, ‘Golfo lunato’, dove si estende la spiaggia sabbiosa di Vasto Marina. Altri tratti di litorale sono quello di Santa Maria della Penna e la costa
rocciosa di Punta Aderci. Vasto, il cui primo nome antico è Histonium, è una città che offre molte attrattive sia naturali che artistiche, e che gode di un’ottima affluenza turistica soprattutto grazie alle sue belle spiagge che rendono il litorale vastese il più esteso della regione.
Cos’è per te uno scrittore?  
E’ colui che come me ha talento estremamente affascinante, quello dello scrittore permette a chi lo fa di non annoiarsi mai e, soprattutto, di tenere sempre gli occhi aperti su ciò che accade nel mondo o alle persone. L’osservazione è fondamentale e le esperienze di vita sono essenziali per poter creare storie sempre nuove e abbastanza originali da soddisfare le esigenze dei lettori.
Cos’è per te la scrittura? 
Per me la scrittura è una cosa meravigliosa, una cosa che mi aiuta a fuggire dalla realtà. Perché è così vero quel senso di leggerezza che mi pervade mentre scrivo, è così bello provare quella contentezza improvvisa quando si impugna una penna per sporcare un qualunque foglio di carta. Ringrazio il cielo che la scrittura esista, che esistano persone che possano scrivere libri, di qualunque genere. 
Quand'ero alle medie rinunciavo spesso al caos per scrivere storie di qualunque tipo, infatti ho uno scatolone pieno di immagini perfette, di fogli strappati ma pieni di parole. 
Scrivere per me è semplicemente libertà. Scrivere è la cosa più bella al mondo. 
La scrittura è la mia, seppur silenziosa, evasione dal mondo, è una cosa che mi fa sentire bene in ogni istante. Scrivere è l'unica cosa in cui mi sento bravo veramente. 
Scrivere è, ripeto, la mia libertà..

Tra gli altri hai scritto: “Storie di vita di un eroe senza nome”, “Storie dimenticate” e “Soli nella tormenta”, c’è ne vuoi parlare? 
Ho avuto amici, ora purtroppo scomparsi in età matura, viaggiatori, emigranti e reduci delle due Guerre Mondiali, i quali erano soliti raccontarmi le loro avventure e fornirmi un’accurata documentazione e dei luoghi da loro visitati. Da questi colloqui sono nati i racconti.
Come sei arrivato a pubblicare il tuo primo libro? 
Tramite la Casa Editrice “Il Castello Edizioni” che lo ha inserito in allegato ai giornali quotidiani a tiratura nazionale, come: “Il Nuovo Molise” e “Il Giornale” (per dieci giorni consecutivi), riscuotendo un buon successo.
Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato? 
Editori senza scrupoli, alla ricerca del vile denaro. Tantissimi altri onesti i quali si sono offerti per la pubblicazione gratuita, cosa che ho poi fatto.
Quali sono i tuoi autori preferiti e perché? 
Giovanni Verga, Manzoni, Emilio Salgari, Julies Verne, … Sono stati romanzieri ispirati al progresso, autorevoli personaggi che hanno viaggiato in sogno.
Come vedi il presente e il futuro della cultura nel nostro paese? 
Io credo nei corsi e nei ricorsi della storia. Ci sono stati momenti di crisi anche in precedenza. E con il dovuto tempo se ne è sempre usciti. Per poi ritornarci, ma fa parte del meccanismo. Io penso che possa esserci un futuro positivo. Abbiamo molto margine per sbagliare ma anche per migliorare. La coscienza c'è, resta da impegnarsi. Piangersi un po' addosso di meno, parlare di meno e agire di più. Per poter vedere un domani migliore se non per noi, almeno per la generazione successiva. Si possono gettare le basi. Lo vedo positivo, lo voglio vedere positivo. A vederlo negativo probabilmente mi demoralizzerebbe e penserei che non avrebbe senso. Una visione possibilista mi induce a tentare e a investire energie.
Stai già scrivendo il tuo prossimo libro e nel caso stai pensando a nuove tecniche di Marketing promozionale. 
La mia penna non si ferma mai ma il mondo editoriale non premia il talento bensì il miglior investitore, quindi andrà avanti sempre chi ha le risorse economiche da destinare al marketing pubblicitario nella fase iniziale, e alla diffusione delle opere nella fase successiva.
Pensi di sfruttare le nuove piattaforme per il self-publishing come ad es. Amazon? Io sono lo scrittore e la mia attività si deve limitare a dare sfogo alla mia creatività attraverso la penna, il resto spetta ad altri.
Programmi per il futuro e sogni nel cassetto? 
La speranza che le mie narrazioni vengano notate da qualche Produttore cinematografico/teatrale e vederli realizzati in Fiction, Film oppure in Opere Teatrali di un certo spessore.

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