Intervento del prof. Renato Balduzzi al convegno del CSM su giustizia ed economia

Intervento del prof. Renato Balduzzi al convegno del CSM su giustizia ed economia
“Anche il legislatore è interprete della Costituzione, anzi ne è, doverosamente, il primo interprete sotto il profilo logico-cronologico. La sua dignità – preferisco usare questo termine al posto di quello, forse più ambiguo, di discrezionalità – va rispettata dagli altri interpreti, giudice comune e giudice costituzionale compreso. Certo, il legislatore ha l’onere di essere all’altezza della sua dignità e dunque deve dare molta più attenzione alla qualità formale e sostanziale del procedimento legislativo, deve sapersi autolimitare perché non tutto va normato autoritativamente e deve dare spazio alle diverse forme di soft law”.
Così il prof. Renato Balduzzi, presidente della Prima Commissione del Csm, nel suo intervento al convegno in corso di svolgimento al Consiglio superiore della magistratura sul rapporto tra giustizia ed economia.
“Anche il giudice-interprete – ha proseguito il prof. Balduzzi, in dialogo con il presidente della Corte costituzionale prof. Paolo Grossi – deve fare i conti con gli altri interpreti, a cominciare da quelli
tecnico-scientifici. Con l’avvertenza che la formula del giudice peritus peritorum va oggi reinterpretata, in quanto non tutti i periti e i consulenti tecnici lo sono allo stesso modo: ad esempio, un conto sono gli organismi tecnico-scientifici pubblici, altra cosa singoli, pur rispettabilissimi periti”.
“I Trattati europei – ha aggiunto il presidente Balduzzi a proposito del tema specifico del convegno di studio – si richiamano a un nucleo forte di costituzione materiale, il principio dell’economia sociale di mercato altamente competitiva. Sottolineo l’aggettivo ‘sociale’, che richiama il principio del dovere inderogabile di solidarietà. Tra mercato e diritto, la magistratura, che è Repubblica italiana, è dunque, al pari di questa, anch’essa investita del compito di richiedere l’adempimento degli inderogabili doveri  di solidarietà politica, economica e sociale”.
Ufficio stampa del prof. Renato Balduzzi

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