Taglio costi della politica: Un provvedimento non esclude l’altro
Il M5S festeggia il “Restitution Day” e cioè il giorno nel quale in virtù della decisione di auto ridursi l’emolumento da 11.281 euro a 5.000 euro, circa 3.000 euro netti, i loro Parlamentari hanno risparmiato 17,5 milioni di euro, che in tre anni sono diventati 60 milioni di euro) con i quali stanno effettuando un operazione di micro credito a favore di molte piccole e medie imprese, le pratiche accolte sono già 1852, un operazione che ha già creato alcune migliaia di nuovi posti di lavoro.
Il M5S invita perciò tutti i Parlamentari degli altri partiti a prendere la stessa decisione, questo comporterebbe un risparmio di 300 milioni euro producendo di conseguenza un maggiore impatto sull’economia.
Il PD risponde che i veri provvedimenti di riduzione dei costi della politica sono quelli previsti dalla riforma del Senato, con una riduzione dei Senatori e l’eliminazione del finanziamento pubblico dei partiti.
Ci troviamo quindi di fronte all’ennesima situazione nella quale il Governo, la maggioranza e l’opposizione in Parlamento, continuano a polemizzare accusandosi a vicenda, senza riuscire a trovare un accordo nemmeno se questo è nell’interesse dei cittadini.
Tanto più che “un provvedimento non escluderebbe l’altro”, dato che oltre ad essere fattibili entrambi, possono congiuntamente concorrere ad aiutare l’economia in un momento non certo
esaltante, come confermano gli ultimi dati Istat.
Va ricordato che i cittadini, indipendentemente dalla loro idea politica, sarebbero certamente favorevoli a tutti i provvedimenti, nessuno escluso, tendenti a dimostrare concretamente che i sacrifici sopratutto in tempi di crisi come questi non vengono richiesti solo a loro.
A quanto pare invece i politici continuano a non rendersi conto che sono questi ed altri, gli atteggiamenti che allontanano sempre più i cittadini dalla politica, come si evince chiaramente da un trend in crescita dell’astensionismo dalle urne nelle competizioni elettorali.
In questo contesto non c’è poi da stupirsi, come sta già succedendo in altri paesi europei, se gli estremismi continuano ad aumentare i loro consensi.
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