Doping, dopo i 31 di Pechino 2008 i 23 di Londra 2012
da Federica Ghisolfi
Sono stati effettuati nuovi controlli sulle Olimpiadi 2012, focalizzati sul passaporto biologico. Purtroppo invece di parlare di sport pulito dove gli atleti vincono soltanto grazie alle proprie capacità, certi campioni ricorrono a sostanze proibite per aumentare le proprie capacità non accusando fatica. Queste analisi hanno del clamoroso: 23 positivi, scoperti in ritardo come era stato fatto sulle provette di Pechino 2008 e sono aumentati rispetto al 2008, quando erano stati riscontrati solo 9 casi. Questo risultato è ancora più clamoroso se si pensa che per Londra sono stati ritestati soltanto 265 campioni, su questi 265, 8,67% ha dato esito positivo. Thomas Back presidente del Cio ha dichiarato: “Le analisi dimostrano la nostra determinazione, mentre il numero uno della Wada, Craig Reedie dichiara : “ Chi pensava di barare cavandosela, ora è avvertito. Lo scopo di queste analisi bis è questo: lasciare a casa chi la passata liscia, grazie ad un balzo sia dal punto di vista scientifico che tecnologico soprattutto per quanto riguarda gli anabolizzanti” Per quanto riguarda le sostanze incriminate non è ancora trapelato nulla di concreto, si sa solamente che sono invischiati 6 paesi e 5
discipline. Anche in questa ondata di doping non risulterebbero coinvolti italiani, però è sempre meglio essere cauti. Da parte delle istituzioni sportive c’è la volontà di ritrovare più credibilità visto che è stata presa a botte dalle ultime rivelazioni sui blitz notturni che prima facevano e poi disfacevano l’esito sui controlli antidoping alle Olimpiadi 2014. A Londra ci furono 500 casi di doping ( sui 6000 controlli). Con i risultati che fanno riferimento al passaporto biologico si sia andati su certi nomi sospetti. Rispetto al bilancio iniziale i positivi sono moltiplicati. Per far si che gli esiti siano ufficializzati c’è bisogno delle controanalisi, anche se a riguardo ai nuovi test di Pechino sono già note le identità dei 14 russi coinvolti, tra cui la campionessa di salto in alto Ana Chicherova e della spagnola Onyda. I positivi a “scopo ritardato” di Pechino sono 31 a cui se ne potrebbe aggiungere un altro a causa di parametri al di sopra della norma. Da Losanna sede sia del Cio che del laboratorio di riferimento dei controlli bis trapela che il lavoro è ancora tuttora in corso. In un primo momento si era detto che venivano controllati solamente gli atleti “potenzialmente in grado di gareggiare a Rio”, ma la spagnola Onyda era stata squalificata a vita perché risultata positiva a ben 4 controlli. Speriamo che non succeda più che atleti risultino positivi, perché lo sport deve essere pulito.
Fonte: Giornale sportivo “La Gazzetta”
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