Come credere, Giuseppe Pippo Guaragna


Come credere
Non ti pare d'udire,
nella calca chiassosa
delle false incognite,
un sussurro d'eterno,
un mormorio di voci
come di salmodia,
che improvviso si spezza
e si frantuma
in distonie perverse,
echi d'antiche storie.
Come crederti,
se son solo parole
le tue, indifferenti,
e l'anima ti privi
d'un lembo d'infinito,
come fosse una veste
ormai dismessa,
logora, rattoppata,
e poi nuda t'immergi
lì, nel sacro lavacro.
Nel profumo speziato
di resine e di mirra,
nel cremisi e l'azzurro,
del poi ti fai vestale.
14 settembre 2017





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