Nel candore….un ricordo, Luciano Testai
Nel candore….un ricordo, Luciano Testai
Nel candore….un ricordo
Nel silenzio ovattato del paesaggio
candido irreale come è la neve
sbuffi di fumo rompono il candore
del cielo…
la vecchia casa colonica sembra assopita
le finestre appannate dal gelo
le antiche rughe risaltano
come memorie…
intirizziti passeri lasciano lievi impronte.
È l’antica casa dei nonni a mezzo monte
tra castagni boschi olivi
in quel silenzio sembra pigolare il ruscello
con lieti giochi d’acqua tra quei massi millenari.
Nella grande cucina ciocchi d’olivo di stipa
ardono in giochi di luce e faville
che salgono su per il camino
accarezzano il paiolo appeso alla catena…
la grande cucina ascolta il silenzio di quel candore
i tegami appesi alle pareti attendono tra luce e ombra
la madia sprigiona l’antico profumo del pane
un tavolo al centro della stanza
alcune sedie come sentinelle attendono.
Scende dolcemente la sera
intorno al fuoco si anima la famiglia
sul tavolo di cucna *tullole
al centro polenta di farina dolce
quel che da la terra…
per i giochi dei più piccini ditali di farina
a cuocere nella cenere.
Pane raffermo e olio quando c’è
rosari si sgranano al tepore della preghiera
grandi sacconi di sfoglie di granoturco
attendono il riposo
tra antichi profumi giunge Morfeo…
il sogno continua in un ricordo senza tempo.
*castagne secche bollite
Luciano Testai
( diritti riservati )
Foto Paradiso Toscana Val Sorcia di Massimo Bucci
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