CERTE DISTANZE, DI STEFANIA PELLEGRINI
Ci sono distanze che minano incontri,
convivenze,
nei silenzi opprimenti, fastidiosi
da parole sospese, incomprese, su attese
che logorano il cuore di malinconia.
In quei vuoti pesanti accumulati
come sassi stagnanti
in acque scure.
A volte sono feroci, implacabili,
gemono dolore
di lama conficcata nella pelle.
Altre scivolano
polvere tra le dita
e nessuna impronta resta
a segnarne il loro passaggio.
Ci sono distanze in me
che vorrei riagganciare,
smorzare la fiamma che le alimenta,
ma non ci sarà filo a riavvicinarmi
senza il bandolo della matassa.
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