L’attacco alla moschea in Canada, il piano Ue-Libia per i migranti, la scure sul dissenso M5S e l’amicizia Totti-Federer

Un giovane canadese apre il fuoco sui fedeli in preghiera nella moschea di Quebec City, in Canada. È un attacco che colpisce i musulmani e lascia a terra sei vittime, compreso l’imam, e sei feriti. Il premier canadese Justin Trudeau rassicura le comunità musulmane: «Questa è casa vostra, vi difenderemo».
Il nostro inviato Paolo Mastrolilli descrive il profilo del ragazzo di 27 anni che è stato fermato per l’attentato. In attesa di conoscere i motivi del suo gesto ciò che colpisce – come scrive Lorenzo Vidino – è che si è trattato di un attacco terroristico contro una moschea in Occidente, con molte vittime. E ciò impone all’anti-terrorismo di più Paesi di iniziare a considerare anche i centri islamici come obiettivi da proteggere. 

Il piano Ue per i migranti
La bozza del vertice Ue sui flussi migratori in agenda per venerdì non prevede navi europee nelle acque libiche: sarà la Guardia Costiera di Tripoli a intercettare i migranti diretti in Europa e riportarli a terra, ovvero attuare i cosiddetti respingimenti. La strada verso una soluzione che garantisca anche il rispetto dei diritti umani è però ancora intricata.

Le liste di Grillo
Beppe Grillo prepara una nuova scure sul dissenso interno: gli autoconvocati per l’assemblea segreta romana sono stati diffidati da un post del blog. Ora si pensa a una lista di buoni e cattivi per le ricandidature.


L’allarme dello smog 
Le nostre città sono più inquinate: a gennaio nove capoluoghi italiani, tra cui Torino, hanno registrato 15 o più superamenti della soglia della media giornaliera di polvere sottili. Luca Mercalli spiega che la situazione migliorerà grazie alle perturbazioni atlantiche, ma non c’è una soluzione strutturale all’orizzonte.

L’amicizia Totti-Federer
Un grande numero dieci come Francesco Totti rivela l’amicizia personale che lo lega a Roger Federer, lodando la «grande professionalità e passione incredibile» del campione svizzero.

Buona lettura,
Maurizio Molinari La Stampa



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