Matteo Renzi Enews 457

Matteo Renzi Enews 457 Lunedì 30 gennaio 2017
Felice di ritrovarvi, amici.
Dopo qualche settimana di pausa, ripartiamo con le E-News.
Ricordo le regole del gioco: questa newsletter mi tiene in contatto da anni con molti di voi. Se volete cancellarvi: questo è l'indirizzo. Se invece volete segnalare nuovi amici, cliccate qui.
Ovviamente in questi due mesi molto è cambiato, visto che ho inviato l'ultima E-News mentre stavo facendo gli scatoloni a Palazzo Chigi. Ma le ventiseimila lettere che ho ricevuto - molte da destinatari delle Enews - mi hanno stimolato tanto. Le ho lette praticamente tutte, anche se sono molto indietro sulle risposte. Intanto però vorrei dirvi grazie in tutte le lingue possibili.
Riprendiamo il nostro appuntamento del Lunedì facendo un brevissimo riepilogo di ciò che è accaduto:
Qui trovate il saluto una volta ritornato a casa, con un post notturno su Facebook, da Pontassieve.

Qui trovate un post sui mille giorni trascorsi a Palazzo Chigi in cui vi chiedo quali sono state secondo voi le cose migliori e quelle peggiori. Una verifica utile per costruire il futuro e per iniziare a programmare le prossime tappe. Quasi ventimila commenti, molti davvero interessanti e propositivi.

Qui trovate il commento sull'inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria con un abbraccio affettuoso a tutti i giornalisti stranieri che un anno fa avevano riso del nostro impegno solenne alla chiusura dei cantieri.

Qui trovate un pensiero sulla giornata napoletana trascorsa di nascosto a Scampia e non solo. Senza truppe, senza troupe. Ne sto facendo molte altre, per rendermi conto da vicino di tante piccole e grandi questioni affrontate ma ancora da risolvere. 

Qui trovate un post sul sindaco di Roma, che riceve un avviso di garanzia. E sulla differenza sostanziale che passa tra chi urla allo scandalo quando tocca agli altri salvo poi rifugiarsi nel garantismo quando tocca ai propri compagni di strada e noi. Che non possiamo e non dobbiamo chiedere le dimissioni della Raggi per questo: lavori se ne è capace.

Per chi è interessato a contributi più corposi:

Qui il mio intervento all'assemblea PD del 18 dicembre (quella - per intendersi - in cui mi è stato chiesto di non fare il congresso straordinario ma di rispettare la tempistica e le regole dello Statuto. Perché se uno fa parte di una comunità deve rispettarne le regole, no?)

Qui una mia intervista con Ezio Mauro su Repubblica di metà gennaio.

Qui il mio intervento all'assemblea amministratori PD di Rimini di sabato scorso in cui abbiamo spiegato perché vogliamo passare dal patto di stabilità al patto di comunità.

Ho poi aperto un BLOG (blog.matteorenzi.it) in cui ho iniziato a scrivere - e presto inizieremo a pubblicare contenuti di altri amici, il primo sarà Graziano Delrio - su singoli aspetti. Il post di oggi si chiama "Rottamare Dracula". Che come capite è un vasto programma.

Infine, sulla stretta attualità.

Condivisibili le polemiche contro le scelte dell'amministrazione Trump in materia di immigrazione. Mi fa piacere che si siano levate molte voci di dissenso in Europa. Ma fuori dal politicamente corretto si può sommessamente dire che alcuni leader europei che oggi criticano Trump sono gli stessi che non hanno mosso un dito per aiutare l'Italia davanti ai problemi dell'immigrazione? Io non condivido le scelte del Presidente Trump, ma credo sia legittimo dire che qualche leader europeo che oggi lo attacca, dopo non aver mosso un dito per i rifugiati africani sbarcati in Sicilia, non è propriamente il più legittimato a dare lezioni morali su questo tema. Sbaglio?

Elezioni. Nei palazzi della politica non parlano d'altro. Quando si vota? Come si vota? Chi si candida? Sono temi che sento molto lontani. Sarà l'aria di Firenze, sarà la distanza dal ruolo istituzionale. Ma non riesco a capire come si possa dedicare tanto tempo a questo dibattito. Dopo il referendum, purtroppo, non sarà facile governare l'Italia. La nostra proposta di semplificare il sistema è stata bocciata: il popolo ha votato, viva il popolo. Pertanto il problema non è con quale legge si vota, visto che questo interessa soprattutto agli addetti ai lavori che sognano un posto in Parlamento, ma quali idee si propongono e quali progetti si presentano. Dunque tutti discutono di quando si vota: io ne sto lontano mille miglia e lavoro sulle proposte per il futuro. Perché la tempistica delle elezioni o i collegi della legge elettorale interessano chi vuole rientrare in Parlamento. I problemi reali di tutti i giorni interessano alle donne e agli uomini di buona volontà. E io voglio stare con gli italiani, non con gli addetti ai lavori.

Un sorriso,
Matteo

PS Nella prossima E-News vorrei parlarvi del terremoto, della ricostruzione e di Casa Italia. Per adesso mi limito a dire che su questi argomenti ha ragione il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi: non è giusto strumentalizzare. Su questi temi io sono pronto ad andare d'accordo con tutti, da Salvini a Grillo, da Berlusconi fino alla sinistra radicale. Ma faccio mio il grido del Mister Pirozzi, sindaco e anima della sua comunità: si lavori tutti insieme, senza giocare la carta della speculazione politica. Litighiamo su altro, non sul terremoto.













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