Fabbio, teatro comunale: Foyer e uffici erano già stati bonificati il 5 marzo 2012

by Pier Carlo Lava
Alessandria: Dopo cinque anni di chiusura e un lungo lavoro di bonifica, sabato 30 Gennaio, dalle 17 alle 19, gli alessandrini potranno varcare le porte del Teatro, abbiamo chiesto un commento a Piercarlo Fabbio Consigliere comunale del PDL.
Non c’è più alcun dubbio. A questa Amministrazione piace il Can-can. Manca la Belle Epoque, il Moulin Rouge e Offenbach, ma almeno il ballo, la coreografia, le ballerine (absit iniuria verbis) ci sono. E comunque questa politica del ballo tumultuoso ed effimero fa presa, fa titolo. Non so se fa vendere. Per il merketing, anche quello politico, c’è bisogno di prodotto e qui il bene non c’è.
Infatti il teatro è bonificato, ma non c’è ancora, dopo ben quattro anni di sgoverno della città, in quanto teatro, a meno che non si voglia considerare il teatro come un mero contenitore dove mancano, per esempio, le sedie e magari un moderno impianto di riscaldamento, tanto per dire. 
Ma manca soprattutto il cuore del teatro, cioè la rappresentazione di un testo attraverso attori, scene, movimenti… una regia. Che è come andare al cinema – altra attività del Comunale – senza che venga proiettato un film.
Ora che l’Amministrazione da operetta che ci troviamo pensi di imbonire tutta la città comunicando un grande equivoco, senza che nessuno, neppure gli specialisti dei lumini e dei cortei notturni, si affacci a dissentire, mi pare effettivamente straordinario.
Ricordo infatti che Foyer e uffici erano già stati bonificati il 5 marzo 2012 (già nel settembre 2011 i valori d’inquinamento erano largamente sotto soglia se si escludono alcuni locali residuali come ad esempio il guardaroba) e consegnati al Tra che nel frattempo è stata liquidata. È subentrata ASPAL, ma i ritmi non sono decollati. 
L’unica certezza in questi quattro anni è stata costituita dai progettisti della 3i srl e dagli operatori di Switch 88. Perché, per esempio il cavedio sottostante alle poltrone che tanti problemi ha creato al
punto di doverlo “tombare”, era quello dove vi era più amianto, ma non provocato dall’incidente, bensì dalla metodologia di riscaldamento e dall’uso dei materiali lì residenti fin dalla costruzione del Teatro negli anni Settanta.
Ma come vi ho detto un buon ballo porta sempre entusiasmo, specie se si tratta il Teatro non come un luogo vivo di cultura, ma come un reperto da proporre agli alessandrini curiosi di vedere pareti squadrate, pavimenti spogli e colori sfocati e smunti. Per tutti, applausi e cori d’incitamento! 

#staperfinire  #mancapoco”.

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