Fisioterapia per tutti: tecarterapia per mal di schiena


by Marco Tallone
In questa rubrica spieghiamo un  nuovo metodo di cura per le affezioni principali della colonna vertebrale, ‘cervicale’ e ‘mal di schiena’si tratta della TECAR che ha dato risultati ottimi, vediamo di seguito di che si tratta e come viene applicata.
La TECAR produce una riduzione del dolore per azione contro-irritante o per liberazione di endorfine, un aumento dell’estensibilità del tessuto collagene per riduzione della viscosità, una riduzione degli spasmi e contratture muscolari, una più rapida e completa dissociazione dell’ossigeno dall’emoglobina con maggiore disponibilità, che si accompagna a riduzione dell’energia di attivazione di importanti reazioni chimiche metaboliche, una vasodilatazione con aumento del flusso ematico locale che contribuisce al rifornimento di ossigeno e di sostanze nutritive e alla asportazione di cataboliti.
A bassi livelli energetici (50-100 Watt), pur non avendosi dissipazione endotermica, si ha stimolazione cellulare, da cui consegue un aumento delle trasformazioni energetiche (produzione di energia) e del
consumo di O2. Da ciò deriva l’attivazione indiretta, per aumento delle richieste metaboliche del tessuto, del microcircolo arterioso, venoso e linfatico senza dilatazione dei grandi vasi.
A medi livelli energetici (100-200 Watt), oltre all’effetto biostimolante, si verifica un incremento della temperatura endogena cioè un aumento di temperatura a livello del tessuto. Questo innalzamento termico stimola la dilatazione dei vasi di calibro maggiore aumentando ulteriormente il flusso ematico.
Ad alti livelli energetici (200-300Watt), risulta minore l’effetto della biostimolazione cellulare e maggiore, invece, l’effetto endogeno cioè l’aumento di temperatura del tessuto, con notevole aumento del flusso emolinfatico. Questi effetti permettono di ottenere complessivamente un recupero molto più rapido poiché si accelerano i fisiologici processi riparativi. 
Ogni applicazione prevede una durata di 30 minuti, utilizzando la massima potenza consentita dalla sensibilità del paziente al rialzo termico tissutale. Si inizia con 12 minuti di trattamento capacitivo, eseguito con massaggio circolare della zona interessata, nonché con massaggio eseguito lungo l’ asse maggiore della muscolatura paravertebrale; seguono 12 minuti di modalità resistiva, applicando l’ elettrodo attivo in maniera tale da includere nel circuito le articolazioni interapofisarie posteriori, le lamine e i corpi vertebrali, e associando tecniche di terapia manuale per favorire lo scivolamento di una vertebra sull’ altra per favorire il riscaldamento selettivo dei muscoli paravertebrali e dei tessuti molli interposti tra un segmento e l’ altro; infine si effettuano 6 minuti di modalità capacitiva “atermica”, eseguita a scopo rilassante e per favorire la dissipazione del calore accumulato con la modalità resistiva. Il protocollo prevede almeno 10 sedute, a cadenza giornaliera o tri-settimanale.
DR.TALLONE MARCO ENRICO
FISIOTERAPISTA IST.TERESA MICHEL AALESSANDRIA
LIBERA PROFESSIONE 3475183685

Commenti

Post più popolari