POVERO GAGLIAUDO, Ugo Boccassi

POVERO GAGLIAUDO
Non so voi, ma se amaste Alessandria come me, forse avreste la stessa sensazione che ho avuto io oggi girovagando tra la folla indistinta che sembrava più interessata al passeggio che all'acquisto.
La sensazione cioè che la nostra Città se non si inventa qualcosa assomiglierà sempre di più ad un paesone. “Gagliaudo tra i mercanti” il nostro beneamato venditore di tome (dal produttore al consumatore) avvilito tra i venditori (absit iniuria verbis) di frittelle, bomboloni, bellecalda e ratatouille varie chissà come si pentirebbe per aver sacrificato la sua cara “Rusinén” per ritrovarsi codesta inanità politico-programmatica e anemia improduttiva commerciale.

Infatti, non per fare il solito criticatutto, ma “cui prodest” questo doppione, anzi moltiplicazione, di sbancarellamento? Ai negozianti fissi? Mmmmmmm...

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