Poesia "Chimere" di Giuseppe Pippo Guaragna

 Chimere

Noi che vedemmo a notte i cieli aprirsi
e spegnersi le stelle ad una ad una,
noi che sentimmo nascer la bufera
e scatenarsi la pazzia dei venti,
e l’onda arare il fondo,
battere la scogliera.

Noi che guardammo il sorgere del sole
come una malattia, rosso di sangue,
mentre ad oriente s’incendiava il mare
correvano le vele verso il porto,
in cerca di un riparo,
un approdo sicuro.

Noi che sognammo prati sconfinati
e in aria palloncini colorati,
luna di giorno pallida sui tetti,
e sul muretto, attorno alla fontana,
semi di girasole,
polvere d’ossidiana.

Noi con i nostri sogni e le chimere,
col vino bianco dentro ad un bicchiere,
giochiamo fino in fondo la partita
brindando a ciò che resta e ricordiamo
che il passato è già storia,
il futuro avventura.

GPG (Giuseppe Pippo Guaragna)

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