DAVANTI ALLA VECCHIA CORNICE, DI STEFANIA PELLEGRINI
Sorridono i due giovani
dietro la vecchia cornice.
Li guardiamo, a fatica
riconosciamo lo sguardo
schietto, schiuso
al riflesso dorato della luce.
- Chi siamo ora, dove andiamo? -
Non hai risposte!
So che indietro non si torna,
e nel giorno monotono, il vento
ha solite note.
Mi smarrisco
tra questo tempo in fuga
ingordo e cieco
che del domani non mostra la via.
La tela dei giorni è deformata,
ha cicatrici,
cimosa logora, pieghe sbiadite.
Navighiamo. Già lo sento -
navighiamo a vista.
Ma la tua mano chiusa nella mia
è certezza,
profuma di memorie.
Non aprirla!
L'autunno non trova parole,
arrossisce d'eccentrici colori.
Stringimi a te,
tra le sue sfumature
ritroveremo le impronte di allora,
per ripercorrerle
ancora.
dietro la vecchia cornice.
Li guardiamo, a fatica
riconosciamo lo sguardo
schietto, schiuso
al riflesso dorato della luce.
- Chi siamo ora, dove andiamo? -
Non hai risposte!
So che indietro non si torna,
e nel giorno monotono, il vento
ha solite note.
Mi smarrisco
tra questo tempo in fuga
ingordo e cieco
che del domani non mostra la via.
La tela dei giorni è deformata,
ha cicatrici,
cimosa logora, pieghe sbiadite.
Navighiamo. Già lo sento -
navighiamo a vista.
Ma la tua mano chiusa nella mia
è certezza,
profuma di memorie.
Non aprirla!
L'autunno non trova parole,
arrossisce d'eccentrici colori.
Stringimi a te,
tra le sue sfumature
ritroveremo le impronte di allora,
per ripercorrerle
ancora.
Stefania Pellegrini ©
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