Momenti di poesia. SOLITUDINE, di Gregorio Asero

Momenti di poesia. SOLITUDINE, di Gregorio Asero


SOLITUDINE
La mia solitudine si chiama follia
e spesso discuto con lei
Mi capita, discorrendo con lei,
di narrargli del tempo passato
Ma ella mi guarda e sorride
conosce ben bene le mie menzogne
Gli narro di quando giocavo al gioco dell’uomo felice
al gioco dell’uomo amato da una donna superba
Gli narro di quando l’aurora ornava i suoi capelli
e il falco fuggiva lontano per troppa paura
Oh donna dai mille colori
Son io che ti ho resa padrona di un mondo incolore?
Son io che con occhi di aquila ti vidi sparire?
Ciò che di più caro io avea per stupida alterigia
come uomo cattivo dispersi in fondo all’abisso
Ed ora come uomo solitario ti cerco in fondo al mio pozzo
mentre la mia solitudine mi fa compagnia e ride sommessa
.
da " POESIE SPARSE "
di Gregorio Asero
copyright legge 22 aprile 1941 n. 633

foto tumbir

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