LA RAPINA, di Silvia De Angelis



Lavorava come cubista in un locale alla moda, Miriam, per mantenersi gli studi all’università 
e il tempo a sua disposizione, per vivere la vita, era davvero pochissimo, visti i vari impegni che la
prendevano.
Una ragazza davvero volenterosa, e sempre aggiornatissima sugli eventi del globo, per avere una
visione obiettiva sulle eventuali mete da raggiungere.
Una sera tarda, mentre si sta cambiando nel suo camerino del Prince (è questo il nome del locale
ove lavora) trova vicino alla specchiera un voluminoso mazzo di rose rosse, accompagnate da un
biglietto. Curiosissima di conoscere il latore di quel profumato pensiero,  avvicina le narici ai fiori per coglierne, a pieno, l’essenza….ma poco dopo sviene, stordita da quella malefica fragranza.
Si risveglia, legata e imbavagliata, in un luogo buio e sconosciuto. Tenta di allentare le corde che
le cingono i polsi, ma senza risultato. Improvvisamente uno sconosciuto, mascherato, si pone di
fronte a lei, osservandola con attenzione e, imboccandola, le dà del cibo per nutrirsi e dell’acqua
da bere. Miriam si divincola e fa capire di volere una spiegazione per quanto le sta capitando ma
la persona si rifiuta di parlare, e se ne va sbattendo l’uscio, di quell’angusto e semibuio locale.
Trascorre qualche giorno e gli eventi si ripetono sempre uguali. Ma una sera l’enigmatico rapitore
decide di parlare, e rivolgendosi alla sventurata ragazza, le dice di essere un suo fratellastro non
riconosciuto dal padre della donna e di trovarsi in una precaria situazione economica.
Sta progettando di effettuare una rapina in banca, e vuole avere come complice Miriam, che se
rifiuterà la collaborazione sarà uccisa.
Miriam è sbigottita, e impaurita, da questa inaspettata e pericolosa situazione, quindi decide di
sottostare alle richieste dell’uomo, per salvarsi almeno la vita.
Nei giorni successivi Paolo (questo è il nome del fratellastro della ragazza) cerca di delineare un
preciso piano per la rapina da fare con Miriam,  minacciandola anche di non intralciare quanto sarà
pattuito, perché, in quel caso, la donna, pagherebbe drammatiche conseguenze.
La banca in questione è una piccola filiale d’un’altra sede importante, e si trova in una strada piuttosto deserta, quindi anche se venisse dato l’allarme ci vorrebbe più tempo per raggiungerla, da parte della polizia.
Arriva il fatidico giorno, Miriam cerca di tenere bene in mente quanto le è stato detto da Paolo e
giunta insieme a lui, all’entrata della banca, con una maschera sul volto, segue le direttive del
fratello, che con arma in pugno, minaccia  i pochi  malcapitati (impiegati e pubblico). La donna tremante ha in mano una bisaccia nella quale l’uomo getta nervosamente le banconote, che raccatta con velocità dalle varie casse, per poi uscire alla svelta, dalla piccola filiale, e saltare insieme a Miriam, su una potente moto.
Raggiunto il nascondiglio Paolo, si rivolge alla sorellastra facendole pesare tutto il suo livore, per non
aver avuto una situazione familiare affettiva, come è giusto che sia, e di essersi sempre trovato in una
situazione disastrosa ,lavorativamente. Quindi allontana la sorella, minacciandola con violenza, se le fosse venuto in mente di denunciarlo all’autorità pubblica.
La ragazza, sfinita, torna a casa, usando le chiavi di riserva, lasciate sotto lo zerbino dell’appartamento.
Un lungo sonno ristoratore la ripaga, almeno in parte, da quella inaspettata esperienza, e ascoltati i
vari messaggi impressi nella segreteria telefonica, riprende i contatti col suo mondo.
Passa qualche mese ,e una sera mentre sta eseguendo il suo spettacolo sexy sul cubo, intravede Paolo,
che la osserva, con un particolare interesse.
L’uomo raggiunge la ragazza nel camerino e con un fare molto deciso confessa alla stessa di essersi
inventato la storia del fratellastro, di non essere assolutamente parente della ragazza, e di averla coinvolta nel furto, perché aveva intuito che era una donna forte e disinvolta….quindi, in conclusione, avrebbe avuto piacere di avere una storia d’amore con lei……
La ragazza si dimostra lusingata e accetta le avance di Paolo, ma dopo poco tempo arriva una volante della Polizia che arresta l’uomo…..
Miriam aveva sempre con sé un piccolo registratore, e sapendo, che prima o poi Paolo, si sarebbe fatto vivo con lei, non aspettava che incastrarlo!
@Silvia De Angelis 2019


Commenti

  1. E' giusto sapersi difenderesi dai delinquenti quando si è in grado di farlo. Le persone che commettono soprusi e reati contro chiunque è giusto che vadano in galera. Bene ha fatto Miriam ad incastrare il suo sequestratore che l'ha coinvolta nella rapina ad incastrarlo, mandandolo in galera. Un racconto che in uno dei tanti aspetti negativi può rispecchiare la vita di ogni persona. Complimenti!

    RispondiElimina

Posta un commento

Grazie per il tuo commento torna a trovarci su Alessandria post

Post più popolari