Milan, ecco Calhanoglu: fede, mamma, assist e... È l'Özil rossonero
Il giocatore è
legatissimo alla madre, che chiama prima di ogni partita e al fratello Muhammed
calciatore del Gumushanespor, terza serie turca
Con l’arrivo a Linate, scali privati, di Hakan
Calhanoglu il Milan ha accolto il suo nuovo simbolo della lotta al razzismo. Il
primo fu Boateng: per la reazione agli ululati di Busto Arsizio, quando durante
il test con la Pro Patria scagliò il pallone in curva per infilarsi nello
spogliatoio, fu invitato e testimone ONU. Calhanoglu, tedesco di Mannheim di
origine turche, non ha difeso il colore della pelle ma la propria religione:
ultimo turno di novembre 2015 in Bundesliga, si gioca Bayer LeverkusenSchalke
04 alla BayArena, stadio di casa di Hakan. I tifosi ospiti lo provocano con il
lancio di pezzi di pane e carne di ma- iale, cibo vietato ai praticanti
dell’Islam: Calhanoglu raccoglie, avvicina alla fronte e bacia il pane da
terra, in segno di benedizione e di rispetto per quanto andrà sprecato, prima
di allontanarlo fuori dal campo. A dicembre 2015 Hakan visita la Ka ‘ba, il
luogo più sacro al centro della Mecca, visita testimoniata su Instagram:
"Non sono riuscito a trattenere le lacrime quando sono arrivato, avevo la
pelle d’oca". Continua a leggere…..
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