Un amministratore straordinario per Aral
Con questa proposta il Comune di Alessandria, socio di maggioranza, si presenta all'assemblea di domenica mattina. L'assessore Paolo Borasio parla di “una sola persona per un periodo limitato perché adesso dobbiamo affrontare nel migliore dei modi la fase di urgenza ed emergenza”
ALESSANDRIA – Un amministratore unico di garanzia, competenze e sopra le parti, per l'Aral. Ma non una nomina a lungo termine, bensì solo per gestire la transitorietà di una fase di emergenza in cui l'amministratore non dovrà solo gestire l'ordinaria amministrazione, ma anche interfacciarsi con la magistratura. Questa è la posizione del Comune di Alessandria, socio di maggioranza della società Aral, coinvolta nell'inchiesta sul traffico illecito di rifiuti, che non ha intenzione di imporre alcun nome.
“Arriveremo all'assemblea dei soci con un progetto di percorso da condividere con gli altri trenta Comuni” ribadisce Paolo Borasio, assessore comunale alle Politiche ambientali e al Servizio integrato dei rifiuti. Domenica, alle 9.30, nella sede dell'Aral di via Plana, l'assemblea dovrà discutere ed esprimersi sulla proposta di Alessandria per un solo amministratore che verrà quindi nominato direttamente. Una sola persona per un periodo limitato perché “adesso dobbiamo affrontare nel migliore dei modi la fase di urgenza ed emergenza” precisa sempre Borasio.
L'individuazione del nome avverrà in modo diretto, “e condiviso”, perché non c'è tempo. Mentre i nuovi organi di governo della società verranno scelti successivamente seguendo i normali criteri che passano attraverso bandi pubblici, assicurano a Palazzo Rosso. I nodi da sciogliere sono molti. E non unicamente quelli dell'inchiesta della Procura di Brescia che ha portato alle dimissioni del presidente Delucchi.
Per Aral si è aperta la difficile fase dell'equilibrio economico messo in crisi dalla decisione della Provincia di sospendere il conferimento dei rifiuti da Genova. Uno stop (forse per due o tre mesi) che significa circa quattrocentomila euro al mese in meno a Bilancio e il rischio di un collasso finanziario a breve termine.
Senza dimenticare l'ordinaria gestione fatta di macchinari da ripristinare, spazi di lavorazione nell'impianto di Castelceriolo da liberare e bonificare (come prescrive la Provincia) e progettazione a lungo termine perché l'unica discarica al servizio del capoluogo è quella di Solero. Che però potrebbe essere in grado di ricevere rifiuti per non più di tre-quattro anni. E dopo? Al momento non risulta nessuna ipotesi allo studio.
Intanto, in relazione all'inchiesta lombarda sul traffico di rifiuti che ha coinvolto l'Aral e la Srt, il Comune di Tortona ha deciso di “rivolgersi direttamente alla Procura della Repubblica di Brescia. Condividendo la proposta del presidente dell’Osservatorio Ambientale, Carmelo Cinigli, è stata infatti predisposta – si legge su una nota - una richiesta di accesso per poter accedere agli atti del fascicolo del Pubblico ministero, che verrà depositata in questi giorni dall’avvocatura comunale”. E il sindaco, Gianluca Bardone, aggiunge che l'amministrazione comunale ha deciso di chiedere il fascicolo “per cercare di comprendere se sussistano rischi per la salute pubblica e per l’ambiente, nonché se siano configurabili eventuali reati ai danni della collettività tortonese o dell’ente stesso. Insieme all’Osservatorio Ambientale Comunale continueremo a seguire con attenzione la vicenda, sia per quanto concerne gli aspetti di legalità, che di salvaguardia della salute e dell’ambiente”.
28/07/2017
Enrico Sozzetti - enrico.sozzetti@alessandrianews.it
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