Rifiutopoli: molti degli oltre settanta dipendenti delle aziende di trasporto rischiano il posto
Alessandria
(Andrea Guenna)
Mentre continua l’inchiesta giornalistica iniziata
da noi di Alessandria Oggi nella nostra consueta e “beata solitudine” quindici
giorni fa (poi, come al solito, dopo un po’ gli altri sono stati costretti a
venirci dietro ma, ça va sans dire, sono sempre in ritardo con le notizie), la
parziale chiusura della discarica Aral di Castelceriolo ed il blocco totale del
conferimento dei rifiuti provenienti da altre province stanno causando
sconquassi “mica da ridere” sul fronte dell’occupazione. Se la situazione non
dovesse sbloccarsi al più presto le conseguenze potrebbero essere irreversibili
per molti lavoratori, a cominciare dai dipendenti (una settantina) delle
aziende di trasporto che lavoravano per Aral Spa e Srt Spa. Per questo motivo
c’è molta attesa per l’assemblea di Aral Spa convocata dall’assessore
all’ambiente del Comune di Alessandria Paolo Borasio, che nominerà
l’amministratore unico della società di smaltimento rifiuti per oltre il 94% di
proprietà di Palazzo Rosso. Si tratta in pratica d’un commissario straordinario
con ampio mandato, che assumerà subito uno o due direttori degli impianti di
Solero e di Castelceriolo. I tempi sono brevi per una serie di motivi, da
quello ambientale (i rifiuti devono essere lavorati al più presto per evitare
contaminazioni dell’ambiente), a quello finanziario, a quello occupazionale.Intanto
le banche, nelle quali hanno i conti correnti le ditte di trasporto
interessate, hanno bloccato lo sconto fatture ad Aral per un danno economico
enorme che potrebbe compromettere la sopravvivenza stessa delle aziende di
trasporto ormai al collasso. Ci siamo messi in contatto con qualche loro
dipendente e qualcuno ci ha risposto pregandoci però di non rivelarne le
generalità.“Faccio il camionista e ho famiglia – ci ha detto Giuseppe (è un
nome di fantasia) 46 anni di Alessandria – con moglie e un figlio piccolo. Mia
moglie mi da una mano facendo la colf, ma se dovessi rimanere senza lavoro
sarebbe una tragedia. Abbiamo il mutuo da pagare e molte spese cui fare
fronte”.
Un altro camionista dipendente di una delle tre aziende coinvolte in
Rifiutopoli è sorpreso per il fatto che la procura di Brescia stia indagando la
ditta per cui lavora: “Noi trasportatori non ne possiamo niente – ci ha detto
Franco (nome di fantasia), 50 anni – perché ci siamo limitati a caricare e a
scaricare il materiale che ci indicavano i veri responsabili di questo
scandalo. Noi facciamo i camionisti, carichiamo e scarichiamo. Tutto qui”.Caterina
(è un altro nome di fantasia), dipendente amministrativa di un’azienda
indagata, ci ha detto: “Facevo fatture perché lavoro in amministrazione. Non
sapevo niente del materiale trasportato, e poi noi si lavorava per un ente
pubblico (Aral, ergo: Comune di Alessandria; n.d.r.), per cui eravamo
tranquilli del fatto che fosse tutto regolare”.Tuttavia lunedì prossimo, con
l’insediamento dell’amministratore unico di Aral Spa, qualcosa potrebbe
cambiare. Molto dipenderà anche dagli interventi che porterà avanti l’assessore
Paolo Borasio che, essendo rappresentante del Comune di Alessandria è, a tutti
gli effetti, proprietario di Aral Spa essendone il socio di maggioranza.Inoltre,
con ogni probabilità, il Comune di Alessandria si costituirà parte civile al
processo che si farà quanto prima a carico degli indagati ritenuti responsabili
di questa truffa colossale.
Commenti
Posta un commento
Grazie per il tuo commento torna a trovarci su Alessandria post