Massimo Marchese: “Faccio musica in tutto il mondo: ma questa Alessandria mi ha esiliato”

di Eleonora Scafaro
Una passione che lo ha colpito sin da piccolo, quella di Massimo Marchese per la musica.
Musicista alessandrino, nato a Savona, si è avvicinato al liuto con Jakob Lindberg conseguendo il diploma presso il ‘Royal College of Music’ di Londra.
Sempre in viaggio per concerti in diverse parti del mondo, a giugno partirà per il Giappone per un mese di concerti, masterclass e lezioni universitarie sul rapporto tra musica e poesia nel Seicento italiano. Ad ottobre, poi, sarà a San Jose in Costa Rica per un concerto ed una masterclass.
Massimo Marchese si è dedicato allo studio della musica antica “quando ancora la musica antica in Italia quasi non esisteva”.
L’approccio è stato del tutto casuale: “Nasco come chitarrista poi, un giorno, in vacanza a Pamparato, il paese delle paste di meliga, ho scoperto che c’era un raduno internazionale di musica antica con quattrocento iscritti provenienti da tutto il mondo”, spiega.
Dal 1980 svolge attività concertistica in numerosi ensemble e ha collaborato in recital con Nigel Rogers, Lia Serafini, Patrizia Vaccari, Patrizia Pace, Pietro Spagnoli, Laura Catrani, Furio Zanasi, Margriet Buchberger e musicisti come Jacob Lindberg, Danilo Costantini, Gaetano Nasillo, Enrico Gatti, Lorenzo Girodo, Flavio Emilio Scogna, solo per fare qualche esempio.
“La musica antica, come tutta la musica in generale, può dare moltissimo a un giovane e non solo. Per quanto possa sembrare lontana da noi è, per molti versi, molto più vicina ad altri generi. E’ da tenere presente che, se non ci fosse stata la musica antica, non ci sarebbe la musica classica, le opere liriche e la musica contemporanea, senza escludere, ovviamente, il rock, il pop, il blues e tutti gli altri generi musicali. Credo che avvicinare un giovane, oggi, alla musica, di qualsiasi genere, sia davvero dura, in particolare in Italia dove, purtroppo, la cultura musicale (e non solo) sta affondando completamente. Quello che mi sento di consigliare è di fare musica solo per se stessi. fa bene alla mente e all’anima e, poi, come disse Cervantes ‘dove c’è musica non ci può essere nulla di malvagio‘”.

Marchese è un artista internazionale, non solo ha suonato in numerose città italiane come Milano, Torino, Bologna, Parma, Genova, Siracusa, Cagliari ma anche in Francia, Svizzera, Spagna, Bulgaria, Finlandia, Scozia, Inghilterra, Olanda, America Latina, Cina e Giappone partecipando al Festival del Liuto, Settembre Musica, Piemonte in Musica, al Festival internazionale delle arti barocche, al Festival di musica sacra di Tenerife e alle Settimane musicali di Sofia.
Ha, inoltre, partecipato a diverse trasmissioni radiofoniche per la Rai e per la Radio nazionale bulgara. Ha inciso per la Rca.
In primavera, in occasione della nascita di Bach, parteciperà a diversi concerti che verranno trasmessi in diretta europea e in streaming.
A giugno, poi, una nuova tappa in Giappone con una tournée e una masterclass in collaborazione con l’università di Osaka.
Cultura, quindi, in tutto il mondo.
Eppure forse, a casa nostra, il suo talento (come quello di altri musicisti) non è celebrato come meriterebbe. E pensare che Marchese ha anche le idee chiare su cosa non va ad Alessandria, e quali cambiamenti andrebbero perseguiti.
“Ho espresso molte volte e pubblicamente – spiega – il mio pensiero sulla situazione culturale della città, ma non ho mai avuto seguito, sono stato esiliato. Non sono all’altezza di una città come questa, anzi di una amministrazione come questa”.
Da molti anni Marchese svolge attività di formazione per insegnanti della scuola dell’obbligo, facendo anche, attività di ricerca musicologica partecipando partecipando a convegni occupandosi, inoltre, della riscoperta dell’opera di Gabriele Fallamero, liutista inedito del 1584.
Ha firmato numerosi festival e rassegne musicali come direttore artistico e consulente musicale e, circa dodici anni fa ha fondato il Centro italiano di musica antica di Alessandria con il quale organizza e dirige il Festival europeo di musica Antica del Piemonte orientale.
Ha insegnato liuto presso i corsi estivi internazionali di musica antica a Prato e Ravello ed è stato assistente di Ottavio Dantone al corso di musica d’insieme presso i Corsi internazionali di Pamparato.
Dal 1993 al 1996 ha insegnato e diretto l’Accademia di musica antica in San Giovannino di Alessandria ed è stato docente di liuto al Dipartimento di musica antica del Conservatorio ‘Vivaldi’ di Alessandria e ha collaborato con il Conservatorio Statale di Musica “Lorenzo Perosi” di Campobasso.
Un curriculum di tutto rispetto, composto anche da una attività discografica che è facilmente reperibile su Itunes, Amazon o Spotify, e che continua ad arricchirsi e che, forse, viene poco considerato ad Alessandria.
Massimo Marchese è un uomo appassionato, estremamente affascinato dalla musica, che viaggia. E proprio da quei viaggi ogni volta torna con qualcosa di prezioso. “La cosa che porterei più di di tutte dai miei viaggi, è il grande rispetto per la Cultura in generale. In ogni paese in cui sono stato ho visto che la professione dell’artista esiste e viene riconosciuta, in alcuni posti di più e in altri meno, è ovvio. Però c’è. Da noi, invece, questo non succede e, naturalmente, limita moltissimo l’attività. Un’altra cosa che porterei, o meglio, desidererei, è fare entrare, una volta per tutte, la musica nelle scuole in modo serio e continuativo, come le altre materie fondamentali e forti”.

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