Marco Milone, attore poeta e scrittore
by Pier Carlo Lava
Marco Milone Attore, poeta e scrittore. Le sue poesie sono state parzialmente tradotte in
esperanto, francese e spagnolo, e il suo libro Fumetti è stato finalista al premio Franco Fossati nel 2006. Nel 2009 e nel 2010 ha partecipato alla Yingde Cup (torneo di shogi) a Shangai in rappresentanza dell'Italia, e nel 2011 ha vinto una medaglia al George Hodges Memorial. Collabora con Oltreverso, scrivendo articoli di parapsicologia e numerologia, e nel 2013 ha ricevuto un Diploma Honoris Causa di Naturopatia. Attualmente sta svolgendo ricerche sulle origini del gioco del go, e cura i siti Cinemasperimentale.it, Variantiscacchistiche.com e Shintoismo.com. Lo abbiamo intervistato, queste le sue risposte alle nostre domande:
Ciao Marco e benvenuto nel blog, ci racconti chi sei, dove vivi e che cosa fai nella vita, oltre a scrivere?
Sono una persona curiosa e intuitiva con un forte interesse verso la cultura giapponese, le forme di sperimentazione visiva e i giochi da tavoliere.
Oltre a scrivere, semplicemente seguo il percorso che mi giunge innanzi, fiducioso che mi condurrà verso un'evoluzione. Potrei dirti che cosa faccio oggi, e ciò risultare falso in relazione alla persona che sarò tra pochi mesi in quanto non mi definirebbe più.
Tu sei nato a Palermo, ci racconti qualcosa della tua città?
Amo la mia città. Non puoi uscire di casa. Trovi ovunque sterco di cavallo e bottiglie rotte, gli autobus non funzionano, la metropolitana un’utopia, la natura un ricordo. Resti
attonito e consumi le giornate, davanti a un bicchiere di vino
Ma è la mia città
Cos’è per te un Poeta e c’è qualche poeta che ti ha ispirato?
Il poeta, come tutti gli artisti, è qualcuno capace di attingere dal mondo superiore, capace di ricondurre sentimenti universali attraverso un codice. La modulazione delle emozioni ti permette di affondare dentro di esse, di comprenderle meglio e possibilmente di trasformarle; dunque, il lavoro del poeta, dell'artista e del musicista che segue i propri bisogni interiori non è tanto dissimile da quello dell'alchimista.
Apprezzo molto Pasolini: nella sua tensione verso il dubbio lo percepisco come costantemente lacerato dalle parole che scrive.
Come è nata la tua passione per la poesia e cosa provi quando scrivi?
Semplicemente tutto è nato come bisogno di spezzare una barriera di incomunicabilità. Cresciamo tutti con delle sovrastrutture da spezzare, e queste sovrastrutture spesso portano all'incomunicabilità sociale, limite che personalmente ho cercato di spezzare attraverso la libertà della parola come a liberare tutto il significato represso che aspetta di fuoriuscire inplacabile.
Che cosa ti ha insegnato la scrittura?
Scrivere è un po' come essere un artigiano: le parole sono limitate, quel che conta è il lavoro di limatura. E' un lento processo di semplificazione che non differisce molto da quello che
l'individuo
applica su se stesso nel corso della vita per trovare il proprio io. Più annulli più emerge il significato profondo della parola come della persona.
Come concili la vita di tutti i giorni con la scrittura e quanto tempo gli dedichi?
La scrittura ha un ruolo fondamentale nella mia vita. A seconda dei periodi sono più o meno inteso, ma scrivere per me equivale a nutrirsi. Quanto tempo puoi resistere senza magiare e bere?
Non decido di dedicarle del tempo, semplicemente scelgo se vivere o meno.
Ci vuoi parlare in sintesi dei libri che hai scritto sinora?
Ho pubblicato L'eterna condanna, una raccolta di racconti crepuscolari dove è costante il senso di solitudine, spezzato solo dal realismo delle scene narrate. Sono seguite delle sillogi di poesia, con un passaggio da una poesia più ermetica e intimista a uno stile più libero e rivolto alla ricerca interiore dell'energia universale. Ho anche pubblicato una guida alla saggistica sui fumetti, che è stato finalista al premio Franco Fossati, e un manuale di sociologia dove approfondisco i rapporti di potere all'interno dell'assetto organizzativo e quanto certe dinamiche comunicative diventino delicate durante il cambiamento organizzativo.
Curi il blog Cinema sperimentale e da sempre sei interessato alla cultura nipponica e curi anche anche il sito shintoismo.com, c’e ne vuoi parlare?
Cinema sperimentale si ricollega a un progetto del passato sempre legato alle forme di sperimentazione visiva, ma rivolto a un pubblico internazionale. Anche qui, come per lo shintoismo, ho rilevato l'assenza di informazione su alcuni film d'avanguardia che spesso vengono studiati all'università, ma mai trasmessi, se non in rare occasioni e in orario notturno. In molti film d'avanguardia ho potuto
rilevare delle connessioni mistiche con alcune dottrine cui mi sento legato, e dunque ho deciso di promuovere attraverso rassegne e il sito, raggruppando quell'informazione dispersa sul web in un unico sito.
Lo shintoismo è quanto di più intimo e profondo vi sia nella cultura nipponica, che giunge sempre nel nostro paese privata degli elementi più importanti, a mio avviso, e ridotta superficialmente a quanto può essere recepito commercialmente. Sino a oggi i testi shintoisti non sono stati tradotti in lingua italiana, e così non c'era neppure un sito specifico sull'argomento, quindi ho deciso di promuovere in Italia la conoscenza di questa dottrina giapponese.
La mia speranza è che ambedue i progetti possano servire a favorire la promozione dei rispettivi ambiti culturali, ma soprattutto servire come basi per progetti più ampi,
Come vedi il presente e il futuro della cultura nel nostro paese?
Semplicemente penso che il nostro paese stia attraverso una crisi necessaria per la propria rinascita. La crisi deve servire come stimolo per prendere consapevolezza dei propri limiti, assimilarli e superarli. Oggi la moneta è lo strumento a cui l'uomo è più sensibile, e dunque una crisi economica diventa necessaria per una rinascita spirituale.
Sto preparando un libro sulla storia del go, un gioco da tavoliere cinese fortemente intriso di filosofia taoista. Sto analizzando sia la storia del gioco nei paesi asiatici (Cina, Corea, Giappone e Vietnam), evidenziandone le connessioni filosofiche-letterarie, ma pure giuridico-religiose, sia pure le sue origini esoterico-mitologiche.
Inizialmente avevo deciso di scrivere un manuale tecnico per principianti, e la parte storica doveva essere solo una prefazione, che successivamente è stata trasformata in un capitolo e ha preso lentamente vita, reclamando sempre più spazio, ma soprattutto catturando la mia curiosità, e spingendomi a studiare sempre più.
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