Niente festa delle pesche a Volpedo: perso il 70% della produzione. Le campane suoneranno a morto
Volatilizzati 800
mila euro di fatturato a causa delle gelate primaverili e della perdurante
siccità. Per sensibilizzare sul disastro economico, forse anche si spegneranno
le luci in paese per 5 minuti
Campane a morto e niente festa delle pesche
quest’anno, in paese. Per le gelate di fine aprile e la siccità, i soci della
Volpedo Frutta hanno perso il 70% della produzione e 800 mila euro di
fatturato. Il Comune di Volpedo per solidarietà con gli agricoltori ha deciso
che la tradizionale festa di fine luglio non si farà e in paese, anziché la
sirena che ogni anno dava il via ai festeggiamenti, suoneranno le campane a
morto.Ad annunciare l’iniziativa un manifesto, disegnato dal grafico Andrea
Siciliano, che illustra una pesca dai colori sbiaditi sullo sfondo di un
terreno arso dalla siccità e la scritta «E’ grigia!». È stata l’amministrazione
guidata da Giancarlo Caldone, nel 2009, a riprendere la tradizione della festa
delle pesche. «Quell’anno - dice il sindaco - abbiamo chiesto a Paolo Massobrio
di intervenire per rilanciarla. In passato la festa si organizzava di domenica
pomeriggio, ora che i tempi sono cambiati abbiamo preferito il venerdì sera, il
penultimo o l’ultimo di luglio. Quest’anno però, per solidarietà con gli
agricoltori della zona, che hanno subìto gravi danni alle coltivazioni dalle
gelate degli scorsi mesi e dall’attuale siccità, la festa non si farà e al
posto della sirena che annunciava a festa, la parrocchiale suonerà le campane a
morto. Stiamo valutando anche la possibilità di spegnere le luci per 5 minuti».
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